Ancora un po’: il volume che analizza la nostra attrazione per gli alimenti ultra processati

Cosa rende così attraente un sacchetto di patatine al gusto pizza? Per quale motivo, anche dopo un pranzo abbondante, si trova sempre un angolo per il dolce? Qual è il legame tra un gelato alla vaniglia del Madagascar, con salsa al caramello salato e pezzi di biscotto, e i social network? La risposta è racchiusa nel concetto di superstimoli, una combinazione di caratteristiche sensoriali che le aziende sfruttano per indurci a mangiare e bere di più, e a restare incollati agli schermi. Il libro Ancora un po’, pubblicato da Sonzogno, offre una spiegazione di questi meccanismi. L’autore, Nicklas Brendborg, biologo molecolare danese e dottorando all’Università di Copenaghen, analizza i processi biologici e cerebrali che alimentano questi comportamenti.

Il ruolo degli ultra processati e dei superstimoli

Le grandi multinazionali del settore alimentare hanno affinato la loro abilità nel manipolare i meccanismi naturali dell’appetito, spingendoci a consumare sempre di più. Utilizzano la nostra predisposizione innata per alimenti ricchi di zuccheri, grassi e sale, ingredienti che abbondano nei cibi ultra processati. Ma non è tutto: esiste un ulteriore istinto naturale che gioca a nostro svantaggio, ovvero la ricerca della varietà, necessaria per soddisfare i nostri fabbisogni alimentari. Questo aspetto è stato sfruttato aumentando in modo esponenziale i gusti degli snack disponibili sul mercato, come le patatine nei gusti classico, paprika, pizza, cipolla e pollo arrosto. Inoltre, vengono creati prodotti complessi, come il gelato alla vaniglia con caramello salato e biscotti.

Questa situazione ha contribuito alla creazione di un ambiente obesogeno. Ci troviamo circondati da migliaia di prodotti ultra processati, ricchi di zuccheri, grassi e sale, spesso disponibili in un numero crescente di gusti e varietà, formulati per stimolare i nostri sensi. Questo porta a riempire carrelli, dispense e pance con alimenti e bevande superflui, alimentando l’epidemia di obesità e malattie croniche.

Possibili soluzioni e il ruolo della scienza

Cosa si può fare, dunque? Secondo Brendborg, è fondamentale avviare un processo di de-escalation. Poiché un cambiamento significativo nell’industria alimentare appare improbabile, spetta a noi scegliere alimenti più semplici e genuini, con meno zuccheri, grassi e sale. Con il tempo, anche dopo anni di assuefazione ai gusti eccessivamente ricchi dei prodotti ultra processati, è possibile riadattarsi ai sapori più semplici. Questo non è un compito facile e per alcuni può sembrare impossibile. L’autore considera positiva la diffusione di farmaci agonisti del recettore del GLP-1, come Ozempic, che possono aiutare a contrastare gli effetti dei superstimoli. È importante notare che Brendborg è membro del Novo Nordisk International Talent Program e vincitore della Novo Scholarship, legata proprio alla casa farmaceutica che produce Ozempic. In ogni caso, il libro si presenta come una lettura interessante e informativa.

Ancora un po’ – Come la scienza manipola i nostri istinti e i nostri consumi. Di Nicklas Brendborg. Sonzogno Editore, 2025. 272 pagine. 18 euro.

Published by
Lucia Rossi