Anemia mediterranea e gravidanza: per i portatori sani quali sono i rischi?
L’anemia mediterranea, chiamata anche talassemia, è una malattia del sangue ereditaria e può essere pericolosa durante la gravidanza. Quali sono i rischi per i portatori sani?
L’anemia mediterranea è caratterizzata da una minore concentrazione di emoglobina e di globuli rossi nel sangue. Di solito chi è colpito da una forma lieve non deve fare assolutamente nulla, mentre nei casi più gravi si può avere bisogno di regolari trasfusioni del sangue. Quali sono le cause? Come abbiamo detto è una malattia ereditaria e per essere affetti da talassemia è ereditare uno o più geni di emoglobina “difettosa” dai propri genitori. È una malattia, tra l’altro, con una forte connotazione geografia, ovvero tipica di alcune popolazioni, come quelle del Nord d’Africa e del Sud Italia (in generale dei paesi che si affacciano sul Mediterraneo).
La gravidanza è sempre un momento molto delicato, ma oggi sono numerosi gli esami che una mamma talassemica può fare per capire se il piccolo avrà l’anemia e soprattutto a che livello. I più indicati sono la villocentesi, l’amniocentesi e il prelievo di sangue fetale. Molto spesso i portatori sani non sanno neanche di avere il gene della talassemia e lo scoprono a seguito di un esame del sangue che ha dimostrato la presenza di una piccola anemia.
In linea di massima, prima di cercare una gravidanza la cosa migliore per la coppia è verificare se si è portatori sani oppure no. I bambini possono nascere perfettamente sani o talassemici. I sintomi nei casi più gravi si manifestano fin da subito. Oggi, oltre alle trasfusioni, ci sono delle terapie farmacologiche che consentono di condurre una vita normale.
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