Anoressia e bulimia in aumento del 30%
Anoressia e bulimia in aumento del 30%. L'epidemia di Coronavirus ha aggravato una situazione già delicata.
I casi di disturbi alimentari aumentano in Italia. L’emergenza Coronavirus che ormai viviamo da mesi ha aumento di almeno il 30% i casi di anoressia e bulimia. Al Messaggero Umbria, Laura Dalla Ragione, direttore del Centro disturbi del comportamento alimentare di Todi, spiega la situazione, sottolineando che anche il tasso di mortalità è aumentato della stessa percentuale. Nelle ultime ore, purtroppo, sono stati registrati due decessi di pazienti con Disturbi del comportamento alimentare (Dca).
Ci sono regioni in cui si muore di più e altre in cui si muore meno dipende dai servizi, se in un territorio ci sono o meno, perché di anoressia non si muore è una patologia che si cura e da cui si può guarire ma si muore se mancano le cure.
La responsabile del Centro Dca di Todi spiega che i casi, registrati in tutte le regioni, hanno un’incidenza del 10% delle giovani con età compresa tra i 12 e i 25 anni.
Un numero già sottostimato e che non prende in considerazione i maschi, ma che comunque in questo 2020 ha visto una crescita incredibile. Durante il lockdown sono aumentati i casi di esordi della malattia e si sono aggravati quelli preesistenti: gli effetti della pandemia sono dannosi anche qui con ragazzini sempre più piccoli che soffrono di questi disturbi anche di 11 anni.
Purtroppo questi disturbi sono provocati anche da traumi e per i più giovani la pandemia può essere vissuta come un evento traumatico: da un giorno all’altro si sono ritrovati soli, senza amici coetanei, in situazioni famigliari spesso tese a causa del lockdown e magari dei problemi economici. Le richieste di minori di 14 anni sono aumentate in questo momento di emergenza, sottolinea infine Laura Dalla Ragione, autrice del libro “Cuori invisibili – Obesità e disturbo da alimentazione incontrollata in età evolutiva“, Il Pensiero scientifico editore, insieme a Simone Pampanelli.
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