Anoressia maschile: un problema sempre più comune
Quello dell’anoressia maschile è un problema sempre più comune. Ecco cosa spiegano gli esperti.
L’anoressia maschile è un problema sempre più comune, che colpisce un ragazzo ogni quattro pazienti, e che a livello globale interessa 3 milioni di persone in Italia. Sebbene questa malattia sia stata spesso considerata “femminile”, la realtà è ben diversa.
Anche i maschi possono soffrire di anoressia, e la gravità della malattia è pari a quella che colpisce le donne. Nonostante ciò, proprio a causa delle differenze di genere spesso i ragazzi ricevono tardi la diagnosi di anoressia. Questo non solo perché, temendo un giudizio negativo, temono il giudizio, ma anche a causa di un pregiudizio diagnostico messo in atto dagli stessi medici.
A spiegarlo sono i medici endocrinologi dell’Associazione medici endocrinologi (Ame), che fanno sapere che la malattia insorge nei ragazzi e nelle ragazze intorno ai 14 anni di età, ma di recente sono stati registrati anche dei casi di pazienti ben più giovani, a partire dai 9 anni di età.
Simonetta Marucci, endocrinologa esperta dei disturbi del comportamento alimentare, ci spiega perché spesso l’anoressia maschile non viene identificata e trattata:
I ricercatori per anni hanno escluso gli uomini dagli studi e standardizzato i protocolli clinici e diagnostici solo sulla popolazione femminile. L’anoressia degli uomini ha manifestazioni in parte simili a quelle dell’ambito femminile ma spesso l’ossessione per la forma fisica può esprimersi attraverso un’attività sportiva compulsiva, oltre a un comportamento alimentare dannoso.
Alla luce di quanto spiegato, appare chiaro quanto sia importante sensibilizzare la popolazione, in modo da giungere a delle diagnosi tempestive e intraprendere i trattamenti necessari.
via | Ansa
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