Anoressia, nuove possibili trattamenti si basano sulle somiglianze con l’autismo
L'ossessione per il peso e per l'autocontrollo fanno parte di una tendenza alla sistematizzazione tipica anche dell'autismo. Ecco lo studio che lo ha svelato
L’anoressia è il disturbo dell’alimentazione più noto in assoluto. Dietro alle sue caratteristiche più conosciute, dall’ossessione per il peso alla tendenza a liberarsi del cibo provocandosi il vomito, si nascondono però anche degli aspetti fino ad oggi insospettati. A portarli alla luce è uno studio condotto da alcuni ricercatori di Cambridge (Regno Unito) pubblicato sulla rivista Molecular Autism, secondo cui le ragazze che soffrono di anoressia condividono alcune caratteristiche con chi è affetto da autismo.
Lo studio in questione ha coinvolto 66 ragazze dai 12 ai 18 anni, in cui i tratti caratteristici dell’autismo sono stati valutati attraverso una scala specifica, l’Autism Spectrum Quotient (AQ). Oltre ad effettuare questa valutazione i ricercatori hanno anche analizzato, sempre con scale di misurazione specifiche, la loro tendenza a sistematizzazione e il loro livello di empatia, due fattori alterati proprio in caso di autismo.
Confrontando i dati relativi alle partecipanti con quelli di più di 1.600 adolescenti nella stessa fascia d’età gli autori hanno scoperto che il numero di ragazze anoressiche con punteggi nella scala AQ simili a quelli ottenuti dai ragazzi autistici è 5 volte superiore rispetto a quello rilevato fra le coetanee. In modo simile, le adolescenti anoressiche hanno un profilo simile a quello dei ragazzi affetti da autismo in quanto a tendenza a sistematizzare e riduzione dell’empatia.
Secondo Simon Baron-Cohen, primo autore dello studio ed esperto dell’Autism Research Centre dell’Università di Cambridge, questi risultati suggeriscono che le due malattie abbiano delle caratteristiche di base in comune.
Sotto al comportamento evidente
ha spiegato il ricercatore
la mente di una persona con anoressia può condividere molto con quella di una persona con autismo. In entrambe le condizioni, c’è un forte interesse nei confronti dei sistemi. Nelle ragazze con anoressia, sono incatenate ad un sistema che riguarda il peso, la forma del corpo e l’assunzione di cibo.
A questo interesse si aggiungono altre caratteristiche tipiche dell’autismo, come comportamenti e atteggiamenti rigidi, la tendenza ad essere molto concentrati su se stessi e l’amore per i dettagli. Inoltre anoressia ed autismo portano a differenze simili nella struttura e nel funzionamento delle aree cerebrali coinvolte nella percezione sociale.
Secondo Bonnie Auyeung, coautrice dello studio, questa scoperta potrebbe significare che alcuni casi di autismo potrebbero esser scambiati inizialmente per anoressia. Tony Jaffa, co-primo autore della ricerca, sottolinea invece un altro aspetto:
riconoscere che alcune pazienti con anoressia potrebbero anche avere bisogno di aiuto per le abilità sociali e la comunicazione, e nella capacità di adattarsi al cambiamento, ci offre anche una nuova prospettiva di trattamento.
Via | Reuters