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L’anoressia è un disturbo psichiatrico che ha una base mentale e degli effetti molto gravi per l’intero organismo. Si tratta infatti di un disturbo del comportamento alimentare che porta la persona per vari motivi a rifiutare l’alimentazione e ad applicare un controllo ferreo del proprio peso e dell’aspetto corporeo.
Le cause dell’anoressia possono essere molteplici e avere un’origine prettamente psicologica, oppure dipendere da altre condizioni mediche. Tra le malattie che portano all’anoressia ci sono le dipendenze da sostanze stupefacenti come anfetamine, antidepressivi e stimolanti, alcune forme di cancro, carenze alimentari, la polmonite e molte altre.
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Ma è l’anoressia nervosa a preoccupare di più a causa della difficoltà nel trattamento. L’anoressia nervosa è un disturbo prettamente psichiatrico e la sua cura è molto complessa. Le persone solitamente utilizzano il controllo sull’alimentazione per alleviare i sintomi dell’ansia o di alcune preoccupazioni più o meno consapevoli.
I sintomi dell’anoressia possono comprendere ansia, panico, depressione, malnutrizione, inedia, amenorrea e possono in breve tempo provocare complicazioni mediche molto serie, fino alla morte. La persona che soffre di anoressia comincia a mettere in atto una serie di comportamenti stereotipici, come il rifiuto del cibo e l’autoinduzione al vomito.
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Sono frequenti gli sbalzi d’umore e le ossessioni riferite al proprio peso e all’aspetto fisico. I pericoli per la salute nell’anoressia sono moltissimi e la cura dell’anoressia prevede l’intervento di un’equipe di medici, nutrizionisti, infermieri e psicologi. Solitamente si combina una terapia farmacologica a una psicoterapia riabilitativa con il coinvolgimento di più persone, a volte anche dei famigliari. Gli antidepressivi si dimostrano abbastanza efficaci se affiancati a una terapia domiciliare.