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Ansia, il tuo miglior nemico

A tu per tu con le nostre ansie come fossero amici.

Ansia, il tuo miglior nemico


Qual è la nostra prima reazione quando veniamo sopraffatti dall’ansia? Cercare di reprimerla, scacciando via l’angoscia che ci assale ed attivando dei meccanismi di fuga. Un comportamento che non fa altro che accrescere la nostra agitazione, portandoci a percepire il pericolo sempre più vicino, vivendo le nostre emozioni negative come una minaccia da cui scappare.

Quasi sempre purtroppo l’ansia corre più veloce. L’agitazione ci scoordina e ci condanna alla sconfitta. Nel caso in cui avessimo la meglio su un attacco d’ansia senza affrontarlo in campo aperto, svilupperemmo comunque una paura sempre maggiore per le sensazioni sperimentate, accrescendo il potere del nostro nemico interiore.

E se invece stringessimo amicizia con le nostre ansie e con le nostre paure, imparando ad affrontarle senza scappare? È la via d’uscita che ci prospetta Peter Strong, psicoterapeuta americano autore di The path of mindfulness meditation. Proviamo a pensare all’ansia come ad un amico che si presenta alla nostra porta in preda al panico, trafelato, sopraffatto dall’angoscia. Come ci comporteremmo?

Lo faremmo sedere, chiedendogli innanzitutto di calmarsi e di riprendere fiato, per poi affrontare insieme il problema, la causa della sua inquietudine. Quando l’ansia o la paura ci assalgono, Strong ci consiglia di ricorrere alla meditazione, sedendoci con il nostro dolore e la nostra sofferenza emotiva. Non bisogna reagire, perché qualsiasi reazione innesca un meccanismo di fuga che ci allontana dalla risoluzione dei nostri conflitti interiori e dal nostro percorso di miglioramento personale.

Proviamo ad ascoltare le nostre emozioni, a capire cosa ci angoscia come faremmo con un amico in difficoltà. Inizialmente, vinto dalla paura e dall’agitazione, non sarà in grado di parlare e di dirci cosa lo angoscia, ma superata questa fase ci troveremo faccia a faccia con il nostro io spaventato e con le cause del suo stress emotivo.

A questo punto sarà più facile fare pace con i nostri conflitti interiori, imparare a conoscerci meglio ed a controllare l’ansia dall’interno, affrontando il problema alla radice e ritrovando l’equilibrio, senza scappare da quello che proviamo per quanto spaventoso sia. Per vincere l’ansia non dobbiamo avere paura delle nostre emozioni.

L’ansia nasce da noi: che senso ha scappare da se stessi? Concediamoci un respiro profondo ed un po’ di tempo per riflettere e meditare sulle cause della nostra angoscia. Rimanere in ascolto senza scappare è già un buon punto di partenza per sentirsi meglio e calmarsi, proprio come per un amico in difficoltà lo è essere semplicemente ascoltato.

Foto | Flickr

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