L’ansia e i sintomi da riconoscere il prima possibile, cosa dobbiamo sapere? A volte vorremmo avere una bacchetta magica per poter capire cosa c’è che non va, cosa sono quelle sensazioni che proviamo, cosa vuol dire essere ansiosi. E soprattutto cosa fare per non esserlo più.
Non sempre è così chiaro, dal momento che l’ansia può presentarsi in tanti modi, non sempre facilmente riconoscibili da chi li sta sperimentando o da chi li vive accanto a una persona ansiosa. Per questo motivo sarebbe sempre bene chiedere un consulto da uno specialista.
Se hai sempre voluto sapere tutto quello che c’è da conoscere sull’ansia, ma non hai mai osato chiederlo, lo abbiamo fatto noi per te. Abbiamo infatti rivolto qualche domanda al Dottor Luciano Cirino, psicologo-psicoterapeuta, di MioDottore, che, come altri professionisti, ha aderito al progetto di video consulenza online attivato dalla piattaforma, molto utile per essere seguiti anche a distanza da personale esperto.
Andiamo allora a scoprire tutto quello che c’è da sapere sull’ansia, soprattutto sui sintomi da riconoscere.
L’ansia è la manifestazione di una paura, causata da circostanze realmente o potenzialmente pericolose e dall’impressione di non essere in grado di farvi fronte.
In base alle caratteristiche della realtà osservata e del livello di pericolo percepito, tale paura assume diverse sfumature e gradazioni (preoccupazione, timore, terrore), che hanno comunque in comune la percezione di un problema difficile o impossibile da risolvere, dunque un ostacolo al benessere.
L’ansia è dunque un fenomeno legato alla paura di non riuscire ad affrontare un’emergenza. Ma di fatto indica proprio il tentativo di provarci, attraverso l’attivazione del meccanismo “attacco-fuga”, ovvero un sistema che permette di valutare velocemente, senza l’intervento della ragione, se è meglio affrontare ed eliminare il problema o scappare per mettersi in salvo.
Tale meccanismo permette di risolvere il problema e tornare all’equilibrio, a meno che per una serie di ragioni, legate alle circostanze o alla storia personale, non si riesca a raggiungere i risultati sperati, acuendo dunque l’ansia.
I sintomi fisici che caratterizzano l’ansia sono facilmente riconoscibili:
Dal punto di vista mentale i sintomi principali sono:
Lo stress è un eccessivo affaticamento psicofisico non adeguatamente compensato da riposo. Può essere causato da circostanze (reali o possibili, concrete o immaginate) faticose fisicamente e/o mentalmente, dunque stancanti e/o “snervanti”:
Il loro accumularsi dà sempre più l’impressione che sia difficile o impossibile trovare soluzioni, in quanto le energie sembrano diminuire e non si ha il tempo o la capacità di recuperarle.
Il timore di non riuscire a superare le difficoltà genera ansia, dal momento che esse vengono percepite come più grandi della capacità di affrontarle, dunque potenzialmente pericolose nell’immediato o nel futuro. Così l’ansia tende ad aumentare, se non si riesce a recuperare le proprie risorse, affrontare i problemi e ritrovare un equilibrio.
A lungo andare lo stress e l’ansia provocano malessere fisico generalizzato, dolori muscolari, affaticamento, problemi di riposo e di sonno, stanchezza, difficoltà di concentrazione, timore di fallire, senso di impotenza, tendenza all’evitamento, tendenza a lamentarsi e a preoccuparsi per il futuro, dunque scarsa autodeterminazione e progettualità rispetto ai propri desideri e obiettivi.
La dispnea da ansia è uno squilibrio a livello respiratorio generato da timori eccessivi. Come a voler proteggersi o attaccare il problema tendiamo l’addome, cosa che però non permette un ottimale funzionamento del diaframma, il muscolo che attiva la respirazione gonfiando e sgonfiando i polmoni. Ciò causa una scarsa ossigenazione.
Per compensare tale problema tendiamo a respirare con la parte alta dei polmoni, che però non riescono a gonfiarsi pienamente perché impediti dalla gabbia toracica. Ciò determina un senso di mancanza di ossigeno, se non di soffocamento e respiri corti e affannosi nel tentativo di prendere aria.
Gli attacchi di ansia sono un’improvvisa o rapida amplificazione dei sintomi tipici dell’ansia:
Tali sintomi creano ulteriore allarme per la sensazione di essere in serio pericolo. La paura di avere un attacco cardiaco, di impazzire, di morire acuisce a sua volta i sintomi.
Viene così a innescarsi un circolo vizioso: ci si sente inermi, in balia degli eventi, terrorizzati da una sorta di tunnel da cui è sempre più difficile uscire.
L’ansia da prestazione è l’insorgere dei tipici sintomi dell’ansia di fronte a una specifica situazione che prevede il confronto con altre persone e che richiede abilità e competenze che si teme scarseggino o manchino del tutto.
Di conseguenza nasce il timore di non essere “all’altezza”, di dover far fatica o di fallire nel compito, e di mostrare così la propria debolezza, incapacità, inferiorità.
Alcune situazioni di questo tipo sono per esempio dover sostenere un esame scolastico o un colloquio di lavoro, una competizione sportiva, un’esibizione, parlare in pubblico, relazioni sentimentali e rapporti sessuali.
A meno che non si tratti di situazioni veramente pericolose che richiedono interventi immediati e rapidi (incidenti stradali, calamità naturali, aggressioni, insorgenza di gravi problematiche di salute), è possibile invertire l’andamento “a valanga” dei sintomi ansiosi e recuperare calma e lucidità attraverso alcune azioni:
L’obiettivo di queste azioni non è di “coprire” il problema per non pensarci, ma recuperare energie per guardarlo con occhi diversi e riuscire ad affrontarlo e risolverlo.
La cosa migliore è comunque prendersi cura di sé per prevenire l’insorgenza dell’ansia, i cui sintomi non sono di per sé un problema, anzi sono un segnale prezioso per dirci che occorre fare qualcosa per stare meglio.
Con l’ansia si può convivere, se si riesce a contenerla all’interno di livelli sopportabili attraverso alcune delle indicazioni di cui sopra.
Il fatto è che molto spesso l’ansia tende a dilagare, coinvolgendo vari aspetti e ambiti della vita e invitando la persona che ne soffre a esporsi sempre di meno e a ritirarsi socialmente evitando tutto ciò che la fa star male. Tutto potenzialmente può diventare motivo di ansia e per questo fonte di sofferenza.
Molto meglio è dunque fare degli interventi più incisivi per liberarsi di un fastidioso peso, andare oltre il problema, ovvero superare l’ansia anziché limitarsi a gestirla.
Questo può voler dire diventare consapevoli di alcune dinamiche interiori o credenze disfunzionali e provare a sostituirle con altre convinzioni, atteggiamenti e comportamenti più in linea con le proprie più profonde esigenze di benessere.