
Il consumo di antibiotici in Italia continua a destare preoccupazione, come evidenziato dal recente «Rapporto sull’uso degli antibiotici in Italia 2023» presentato dall’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa). Le statistiche mostrano un incremento nel loro utilizzo, specialmente tra i più giovani, con le donne adulte che ne fanno un uso maggiore rispetto agli uomini. La situazione è ulteriormente complicata dalle differenze regionali, con il Sud che registra i tassi più alti di consumo, e dai picchi di utilizzo nei mesi invernali, suggerendo che gli antibiotici vengano prescritti anche per trattare le influenze.
Uso inappropriato degli antibiotici
Nel 2023, l’analisi dell’Aifa ha rivelato un aumento del 5,4% nel consumo totale di antibiotici per uso sistemico rispetto all’anno precedente. Anche gli antibiotici per uso locale hanno visto un incremento. Un dato allarmante è l’aumento delle prescrizioni di molecole ad ampio spettro, che sono più propense a causare resistenze microbiche, a discapito di quelle a spettro più ristretto. Questo trend negativo si riflette anche negli ospedali, dove la presenza di batteri resistenti è particolarmente preoccupante, con 84 dosi somministrate ogni 100 giornate di degenza.
Antibiotico-resistenza e impatti sanitari
Il fenomeno dell’antibiotico-resistenza rappresenta una minaccia crescente, con stime che indicano 12.000 decessi all’anno in Italia a causa di infezioni resistenti ai farmaci, secondo il Centro europeo per il controllo delle malattie. Durante i mesi invernali, il consumo di antibiotici può aumentare fino al 40%, suggerendo un uso improprio contro virus influenzali, contro i quali non sono efficaci. Inoltre, quasi la metà della popolazione geriatrica utilizza antibiotici almeno una volta all’anno, con punte superiori al 60% nel Sud Italia.
Iniziative per un uso consapevole
Il presidente dell’Aifa, Robert Nisticò, ha descritto l’antibiotico-resistenza come una “pandemia silente” che non solo causa un alto numero di morti, ma comporta anche costi economici significativi per il Sistema sanitario nazionale, stimati in 2,4 miliardi di euro all’anno. Maria Rosaria Campitiello, capo Dipartimento della prevenzione, ha sottolineato l’urgenza di un’azione coordinata per preservare l’efficacia degli antibiotici e proteggere la salute pubblica.
Nuove iniziative per un uso consapevole
Per affrontare il problema dell’uso inappropriato degli antibiotici, l’Aifa ha lanciato una nuova applicazione mobile progettata per promuovere un utilizzo consapevole di questi farmaci. L’app, che utilizza un sistema a semaforo, fornisce informazioni sui trattamenti per le dieci infezioni più comuni tra adulti e bambini. Questo strumento è destinato a medici e cittadini, scoraggiando l’automedicazione e sottolineando l’importanza di consultare un medico prima di assumere antibiotici.
L’app, sviluppata sulla piattaforma Firstline, integra le raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità e offre informazioni dettagliate sui virus e batteri responsabili delle infezioni, sintomi, esami diagnostici e terapie appropriate. Le terapie antibiotiche sono classificate secondo il sistema AWaRe dell’OMS, suddividendole in tre categorie: Access, Watch e Reserve. La categoria Access include antibiotici a basso rischio di resistenza, mentre Watch e Reserve comprendono opzioni più specializzate da utilizzare in casi specifici. L’Aifa continua a ribadire che gli antibiotici sono farmaci soggetti a prescrizione medica e l’automedicazione deve essere evitata.