Anziani: la perdita dell’udito aumenta il rischio di disturbi mentali, fisici e sociali
La perdita dell'udito può aumentare il rischio di declino cognitivo e demenza. Ecco cosa rivela un nuovo studio.
La perdita dell’udito può essere collegata a un maggior rischio di declino cognitivo e demenza. A renderlo noto è un nuovo studio condotto dai membri della University of Tsukuba, i cui autori spiegano che le capacità uditive sono collegate alla comunicazione, e la perdita dell’udito porta dunque a delle barriere comunicative che, a loro volta, aumentano i livelli di stress e limitano la capacità di avventurarsi all’aperto.
Lo studio, recentemente pubblicato sulle pagine della rivista Geriatrics & Gerontology International, ha cercato di far luce sul rapporto tra perdita dell’udito e altre malattie tra gli anziani.
Gli esperti hanno esaminato alcune aree chiave, e hanno scoperto che la perdita dell’udito aveva un chiaro legame con esse, specialmente per quanto riguarda la perdita di memoria. Dei circa 137.723 partecipanti intervistati per il nuovo studio, il 9% ha riferito di aver sperimentato una perdita dell’udito. Per la maggior parte si trattava di persone in età avanzata. Fra le conseguenze di questo problema sono state segnalate delle limitazioni nelle attività all’aperto, disagio psicologico e perdita di memoria.
La perdita dell’udito ha un costo enorme per le persone anziane in molti modi, fisicamente e mentalmente, limitando le attività della vita quotidiana. Una maggiore consapevolezza dell’onere della perdita dell’udito può contribuire a migliorare la qualità della loro vita. Misure come apparecchi acustici e supporto sociale da parte di volontari nella comunità possono anche essere di aiuto.
via | ScienceDaily
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