Anziani: mangiare bene protegge la salute del cervello
Seguire una dieta sana migliora anche la salute del cervello degli anziani. Lo conferma un nuovo studio.
Gli anziani che seguono una dieta sana hanno un cervello più grande e funzionante. A confermarlo è uno studio pubblicato sulla rivista Neurology®, secondo cui le persone che seguono una dieta ricca di verdure, frutta, noci e pesce potrebbero avere un volume cerebrale più grande. Per giungere a questa conclusione, gli esperti hanno coinvolto un campione di 4.213 persone con un’età media di 66 anni che non soffrivano la demenza.
I partecipanti hanno compilato un questionario in merito alla frequenza con cui mangiavano quasi 400 diversi alimenti in un mese, fra i quali spiccavano verdura, frutta, prodotti integrali, legumi, noci, latticini, pesce, tè, grassi insaturi e grassi saturi, carni rosse e lavorate, bevande zuccherate, alcol e sale.
La migliore dieta, in base alle valutazioni degli esperti, era quella che comprendeva verdura, frutta, noci, cereali integrali, latticini e pesce e un consumo limitato di bevande zuccherate. Tutti i partecipanti hanno effettuato scansioni cerebrali con risonanza magnetica per determinare il volume cerebrale, il numero di lesioni cerebrali bianche e piccole emorragie cerebrali.
Sono state inoltre raccolte informazioni in merito ad altri fattori che potrebbero influenzare il volume del cervello, come l’ipertensione, il fumo e l’attività fisica, ed esaminando i dati gli esperti avrebbero scoperto che una dieta più sana era associata a un volume cerebrale totale più grande. La dieta non risultava invece collegata a lesioni cerebrali della materia bianca o a piccole emorragie cerebrali.
In altri studi è stato dimostrato che le persone con un maggiore volume cerebrale possono avere migliori capacità cognitive, quindi le iniziative che aiutano a migliorare la qualità della dieta possono rappresentare una buona strategia per proteggere le capacità di pensiero negli anziani
spiegano gli autori dello studio, che sottolineano la necessità di condurre ulteriori ricerche per confermare questi risultati e per esaminare i meccanismi attraverso i quali la dieta può influenzare il cervello.
via | ScienceDaily
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