Apnea ostruttiva del sonno e depressione: esiste un legame?
Esiste un legame fra apnea ostruttiva del sonno e depressione? La risposta arriva da questo nuovo studio.
Quando un individuo è depresso e ha pensieri suicidi, o quando il trattamento per la depressione non funziona, è probabilmente il caso di verificare che non soffra anche di apnea ostruttiva del sonno.
Questo è ciò che emerge da un nuovo studio pubblicato sulle pagine della rivista The Journal of Psychiatric Research, i cui autori spiegano che ciò vale anche quando queste persone non sembrano rientrare nel classico profilo dell’apnea ostruttiva del sonno (che comprende l’essere maschi, in sovrappeso, avere la tendenza a russare e lamentare sonnolenza diurna).
I ricercatori hanno scoperto che vi era la presenza di una malattia clinicamente rilevante nel 14% dei 125 pazienti adulti con disturbo depressivo maggiore, insonnia e pensieri suicidi che sono stati presi in esame. Il 44% dei pazienti presentava depressione resistente al trattamento, e quattro dei 17 con diagnosi di apnea ostruttiva del sonno avevano problemi gravi.
Il trattamento dell’apnea ostruttiva del sonno può migliorare i sintomi della depressione e dovrebbe essere incluso uno screening completo per il problema del sonno in caso di depressione resistente al trattamento
spiegano gli autori dello studio, i quali aggiungono che importanti domande a cui bisogna trovare una risposta riguardano i pensieri suicidi e la loro eventuale connessione con l’apnea notturna.
La depressione resistente al trattamento può anche risultare come un effetto collaterale dell’assunzione di altri farmaci, come ad esempio i beta-bloccanti e i corticosteroidi prescritti per coloro che soffrono di problemi come il lupus e l’artrite reumatoide.
via | Eurekalert
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