L’artrite idiopatica giovanile (AIG) è un gruppo eterogeneo di malattie croniche che possono manifestarsi nei bambini durante l’infanzia e l’adolescenza, solitamente prima dei 16 anni di età. La malattia è caratterizzata da frequenti e persistenti stati di infiammazione delle articolazioni (artrite), e viene diagnosticata nei giovani che presentano i sintomi per un periodo superiore alle 6 settimane consecutive.
Solitamente, questa malattia si manifesta con un andamento recidivante remittente, ed è caratterizzata da periodi di benessere (remissione), che si alternano a periodi in cui i sintomi si riacutizzano.
Ad oggi non esistono dei metodi di diagnosi in grado di identificare la malattia, ma possono essere impiegati più esami per individuarne i sintomi. La causa di questa condizione non è ancora conosciuta, ma è possibile arginarne le manifestazioni mediante trattamenti farmacologici, volti a ridurre le infiammazioni e a migliorare le capacità di movimento del paziente.
In questo articolo vedremo come inizia l’artrite idiopatica giovanile e quali sono i sintomi della malattia, e capiremo come si differenziano a seconda del tipo di AIG specifico.
Quali sono i primi sintomi dell’artrite idiopatica giovanile? La malattia può manifestarsi in modi differenti, a seconda delle articolazioni coinvolte, ma non solo. In linea di massima, questa forma di artrite comporta sintomi come:
Solitamente, ginocchia e caviglie sono fra le articolazioni maggiormente interessate dalla malattia, ma in realtà l’AIG può colpire tutte le articolazioni del corpo. In alcuni casi, la malattia può interessare “poche” articolazioni (artrite idiopatica giovanile oligoarticolare) e può manifestarsi entro i primi 6 mesi di vita, soprattutto nelle bambine.
L’AIG oligoarticolare è una delle forme più comuni, e riguarda circa il 50% di tutti i casi.
In altri casi, l’AIG può colpire più di 5 articolazioni (artrite idiopatica giovanile poliarticolare), con i sintomi che si manifestano perlopiù durante la tarda infanzia, verso la fine delle scuole elementari.
L’AIG può manifestarsi in forma “sistemica” e andare a influenzare non solo le articolazioni, ma anche altri organi e sistemi del corpo, con sintomi come:
Quella sistemica è considerata la forma più grave di artrite cronica nei bambini.
A queste forme se ne aggiungono altre che possono colpire in maggior misura i punti di inserzione dei tendini o i legamenti delle ossa (artrite-entesite), che colpisce i bambini maschi dopo i 6 anni di età. Tra le forme di AIG con sintomi extra-articolari rientra anche l’artrite idiopatica giovanile psoriasica, che colpisce più spesso le bambine o le giovani ragazze, e si manifesta con sintomi come:
Fra i sintomi extra articolari più frequenti, si evidenziano le infiammazioni oculari. Per un maggiore approfondimento, consigliamo il video che è possibile trovare in alto.
Non è possibile parlare propriamente di cause dell’AIG, in quanto l’eziologia di questa condizione non è ancora del tutto chiara.
Del resto, l’aggettivo “idiopatico” vuol dire proprio che le cause della malattia sono sconosciute. Ciononostante, molti esperti ritengono che a concorrere possano essere più fattori, come quelli genetici (sebbene la malattia non sia considerata ereditaria, in quanto non viene trasmessa da un genitore al figlio), fattori ambientali e immunologici.
L’AIG potrebbe essere collegata a delle precedenti infezioni, ma potrebbe anche essere determinata da una risposta anomala innescata dal sistema immunitario. Ragion per cui la malattia è anche definita “autoimmune”.
Non esistono attualmente degli esami specifici che permettano di individuare immediatamente l’artrite idiopatica giovanile. La diagnosi si basa in primis sull’esame dei sintomi manifestati dai giovani pazienti, quindi verranno eseguiti dei test di imaging e analisi di laboratorio, visite oculistiche ed esami articolari.
Fra i test diagnostici rientrano gli esami del sangue che individuano l’eventuale presenza del fattore reumatoide (FR).
Gli esami e i test permetteranno di escludere altre possibili cause della malattia, individuare con maggiore certezza l’AIG e stabilire la forma (sottotipo) e la gravità della malattia.
Fra i test diagnostici attualmente impiegati rientrano la radiografia, la risonanza magnetica e l’ecografia articolare.
Nei bambini in età precoce potrebbe essere difficile riuscire a riconoscere l’artrite idiopatica giovanile, in quanto i più piccoli potrebbero non manifestare chiaramente il disagio causato dalla malattia. Tuttavia, un genitore potrebbe notare comportamenti e atteggiamenti diversi dalla norma, come la tendenza ad assumere posizioni antalgiche (volte a ridurre il dolore) o quella di zoppicare o afferrare in modo anomalo gli oggetti.
In casi del genere, sarà importante parlare con il pediatra e, se necessario, sottoporre il bambino ai necessari accertamenti.
Dall’artrite idiopatica giovanile si guarisce? E quali sono le cure attualmente disponibili? Dal momento che si tratta di una malattia cronica, purtroppo non è possibile stabilire gli esatti tempi di guarigione per i pazienti con AIG. Alcune tipologie hanno esiti più favorevoli rispetto ad altre. Inoltre, non esiste ad oggi una terapia specifica e unica contro la malattia.
È tuttavia possibile mirare a una remissione completa dei sintomi dell’artrite idiopatica giovanile, attraverso trattamenti farmacologici che hanno la funzione di ridurre i livelli di infiammazione e – di conseguenza – limitare o prevenire danni articolari permanenti.
Un trattamento precoce e mirato può offrire esiti migliori.
Esistono delle specifiche linee guida per l’Artrite Idiopatica Giovanile, ma è sempre necessario personalizzare i trattamenti basandosi sulle esigenze individuali del bambino. Per alleviare i sintomi della malattia, vengono solitamente impiegati:
In ogni caso, qualsiasi sia l’approccio farmacologico consigliato dal reumatologo, sarà essenziale che il bambino svolga regolarmente attività fisica, tenendo in considerazione le specifiche necessità.
Il bambino potrebbe dover seguire dei cicli di fisioterapia, che includeranno esercizi per la flessibilità, utili per mantenere le capacità di movimento e rinforzare ossa, muscoli e articolazioni, e in generale sostenere la salute muscoloscheletrica.
Come si legge sul sito di Fondazione Veronesi, allo stato attuale nelle persone con malattie reumatiche (autoimmuni, infiammatorie o muscoloscheletriche) il grado di efficacia e di tollerabilità dei vaccini contro il Covid-19 sarebbe sovrapponibile a quello registrato nella popolazione generale.
Secondo la Arthritis Foundation, inoltre, rispetto agli altri bambini, i giovani pazienti con malattie reumatiche e in cura con farmaci immunosoppressori non corrono necessariamente un maggior rischio di complicazioni in caso di contagio da Covid.
Se non trattata, la malattia può influire sul fisiologico sviluppo del bambino, causando delle deformità alle articolazioni e difetti di postura, atrofia muscolare, disturbi oculari, erosioni alle ossa e altre possibili conseguenze, che riguardano non solo l’aspetto “fisico”, ma anche quello psicologico del paziente.
Tuttavia, se diagnosticata in tempo e trattata in modo ottimale, è possibile ottenere una remissione dei sintomi anche per lunghi periodi di tempo.
È bene tenere a mente che i sintomi possono manifestarsi in modo non prevedibile, per cui sarà sempre fondamentale sottoporsi ai dovuti controlli medici, inclusi dei regolari controlli oculistici e altri esami periodici, necessari per valutare l’andamento della malattia (remissioni/ricadute) e l’efficacia dei trattamenti.
I pazienti affetti da AIG hanno diritto a delle agevolazioni, che possono comprendere un sostegno per il costo delle prestazioni mediche e altre esenzioni. Per usufruirne, è importante chiedere indicazioni allo specialista di riferimento, che dovrà formulare la diagnosi e fornire un certificato di patologia.
Quindi, si farà riferimento all’Azienda Sanitaria Locale (ASL) d’appartenenza per richiedere e farsi rilasciare l’esenzione.
Fonti