Asma, i sintomi peggiorano per chi mangia troppa carne?
Asma, i sintomi peggiorano per chi mangia troppa carne, ma un nuovo studio ci spiega come proteggere la salute dei bambini
Mangiare troppa carne aumenta il rischio di manifestare sintomi dell’asma nei bambini. Lo suggerisce uno studio condotto dai ricercatori del Mount Sinai Hospital e pubblicato sulla rivista Thorax. Secondo gli autori, alcune particolari sostanze presenti nelle carni cotte sono associate a un aumento del respiro sibilante nei bambini.
Lo studio suggerisce che la presenza di composti pro-infiammatori, chiamati prodotti finali della glicazione avanzata (Advanced glycation end products – AGE), rappresenta un fattore di rischio dietetico precoce con implicazioni che possono riguardare la salute pubblica.
Per il loro lavoro, gli autori hanno esaminato un campione di 4.388 bambini di età compresa tra 2 e 17 anni. I ricercatori hanno valutato le associazioni tra prodotti finali della glicazione avanzata nella dieta e la frequenza del consumo di carne.
Infine, hanno analizzato il legame con i sintomi respiratori (come respiro sibilante e rischio di asma).
Sintomi asma: rischi maggiori con la carne?
Ebbene, dallo studio è emerso che una maggiore assunzione di carne è significativamente associata a maggiori probabilità di soffrire di respiro sibilante anche grave. I sintomi manifestati dai pazienti erano persino in grado di compromettere la qualità del sonno o lo svolgimento di attività fisica. In molti casi era richiesto l’utilizzo di farmaci.
Abbiamo scoperto che un maggiore consumo di AGE alimentari, che derivano in gran parte dall’assunzione di carne, era associato a un aumento del rischio di respiro sibilante nei bambini. Ciò indipendentemente dalla qualità generale della dieta.
Gli autori ricordano che ricerche di questo tipo sono molto importanti. Questo perché il rischio di soffrire di asma e altri problemi respiratori è – in molti casi – potenzialmente modificabile. Studi di questo genere permettono quindi di formulare delle raccomandazioni corrette per proteggere la salute di adulti e bambini, come ad esempio quella di ridurre il consumo di carne.
via | ScienceDaily
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