Aspirina e prevenzione del cancro: il punto della situazione
Al congresso dell'European Society for Medical Oncology gli esperti ribadiscono la possibilità di utilizzare l'aspirina per prevenire il cancro
La possibilità di utilizzare l’aspirina per prevenire l’insorgenza del cancro è al centro dell’attenzione da diversi mesi. Un’ulteriore conferma di questa ipotetica applicazione arriva anche dal congresso dell’European Society for Medical Oncology in corso in questi giorni a Vienna (Austria).
In occasione dell’evento Robert Benamouzing, esperto del Centro Ospedaliero Universitario “Avicenne” di Bobigny (Francia), ha sottolineato che
l’efficacia dell’aspirina nella prevenzione del cancro del colon retto è stata resa evidente da più di vent’anni di ricerca.
L’aspirina assunta ogni giorno a qualsiasi dosaggio ha ridotto il rischio di tumore del colon-retto del 24 per cento.
L’associazione tra assunzione di aspirina e il rischio di cancro è stata evidenziata da diversi studi. Una ricerca pubblicata nello scorso mese di maggio sulla rivista Cancer ha dimostrato che questo farmaco riduce del 13-15% la probabilità di sviluppare un cancro alla pelle, mentre due mesi prima un’analisi pubblicata su Lancet ha rilevato una stretta associazione tra l’uso regolare di aspirina e la riduzione del rischio di sviluppare diverse forme di tumore, soprattutto all’intestino.
Più recentemente uno studio apparso sul Journal of the National Cancer Institute ha confermato che l’assunzione quotidiana di aspirina riduce il rischio di morire per una forma tumorale.
Nonostante questi risultati incoraggianti, non è ancora chiaro se l’assunzione di aspirina può essere davvero utilizzata nella prevenzione del cancro. Infatti, si sa che questo farmaco può avere pericolosi effetti collaterali, primi fra tutti emorragie gastrointestinali e intracraniche. Proprio a questo proposito Nadir Arber, esperto dell’ntegrated Cancer Prevention Center del Tel Aviv Sourasky Medical Center (Israele) ha precisato:
Abbiamo bisogno di uno studio che misuri morbilità e la mortalità generale e la tossicità per ogni singolo organo.