Attenzione alla preparazione dei cibi: anche quelli sani possono far male alla salute
Alcuni alimenti richiedono una preparazione adeguata per poter essere considerati salutari. Ecco 4 casi cui potreste non aver mai pensato
Spesso quando si pensa a quanto i cibi possano essere sani non ci si sofferma abbastanza a riflettere su quanto possa essere determinante a tal proposito il metodo di preparazione scelto. In alcuni casi il messaggio è ormai passato forte e chiaro: se si aggiungono etti di burro durante la cottura anche la più salutare delle verdure può diventare un vero e proprio attentato per il benessere. Sappiamo anche che quando vengono bollite le verdure perdono gran parte dei loro nutrienti nell’acqua di cottura, e che quando si prepara la carne sulla griglia bisogna stare attenti alla formazione di composti poco sani. Gli aspetti cui fare attenzione sono però anche altri.
Nel caso di alcuni cibi i consigli sono estremamente specifici. Sapevate, ad esempio, che il rabarbaro deve essere cotto rigorosamente senza foglie? Ecco questo e altri utili consigli per una cucina sana al cento per cento.
Rabarbaro sì, ma senza foglie
Come accennato, il rabarbaro deve essere cotto senza foglie. Il motivo è semplice da spiegare: sono velenose. Al loro interno sono presenti acido ossalico e antrachinoni. Certo, andrebbero assunte grandi quantità di foglie di rabarbaro perché una persona ne resti uccisa, ma ne bastano piccole dosi per creare problemi di salute.
I sintomi con cui si potrebbe avere a che fare in caso di avvelenamento sono difficoltà respiratore, bruciore alla bocca, diarrea (gli antrachinoni agiscono come lassativi stimolando la peristalsi intestinale), dolore agli occhi, vomito e convulsioni.
I semi di chia: immergere prima dell’uso
Fra i super-cibi più moderni sono inclusi i semi di chia. La quantità contenuta in due cucchiai da tè apporta solo 117 calorie, ma ben 4 grammi di proteine, 8 grammi di fibre e una dose elevata di omega 3, acidi grassi amici della salute. Mangiarli così come sono può però esporre al rischio di soffocamento. Infatti questi semi riescono ad assorbire quantità di acqua pari a 27 volte il loro peso secco, formando una massa gelatinosa e spessa ed è meglio che ciò non accada nell’esofago. Per farlo è sufficiente mettere in ammollo i semi di chia prima di mangiarli.
Il cavolo riccio: meglio se cotto e in moderazione
Il cavolo riccio appartiene alla stessa famiglia dei broccoli e dei cavolini di Bruxelles e come questi suoi parenti è una vera miniera di composti salutari, dagli antiossidanti alle molecole antinfiammatorie, passando per quelle dalle proprietà antitumorali. Per di più se cotti – meglio se al vapore – aiutano a ridurre il colesterolo. Tuttavia, è importante consumarli in moderazione, soprattutto se si è giovani donne. A fare le spese di un consumo eccessivo di cavolo riccio potrebbe essere la tiroide. Questa verdura può infatti promuovere l’ingrossamento della ghiandola creando un vero e proprio problema di salute. Meglio, quindi, limitarsi a un massimo di 1-2 volte alla settimana, soprattutto se si tratta di cavolo crudo.
Infatti la cottura aiuta a limitare questo effetto collaterale. C’è però anche un altro buon motivo per cuocerlo: se crudo può risultare indigesto.
Fagioli rossi: un altro cibo da mettere in ammollo
Anche i fagioli rossi devono essere messi in ammollo prima di essere cucinati. Infatti al loro interno sono presenti delle tossine, le lectine, che inibiscono la capacità delle cellule gastriche di ripararsi dopo uno stress naturale. Di conseguenza il consumo di fagioli crudi può scatenare dolore allo stomaco, nausea e vomito.
Per questo i fagioli rossi devono essere messi a mollo almeno 5 ore prima di essere cotti. Solo a questo punto possono essere mangiati in tutta sicurezza.
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Via | Medical Daily