
Negli ultimi tre anni, il settore del cacao si trova ad affrontare una crisi senza precedenti, influenzata da una serie di fattori complessi. Tra questi, si annoverano conflitti armati, instabilità geopolitica, l’impatto dei dazi commerciali, il riscaldamento globale e la proliferazione di parassiti. In particolare, il Ghana, uno dei principali produttori mondiali di cacao, è colpito da un fenomeno emergente: l’espansione delle miniere illegali di oro. Queste attività estrattive non solo sottraggono terreni preziosi per le piantagioni di cacao, ma causano anche gravi contaminazioni del suolo, minacciando la salute delle piante. La crescente difficoltà economica legata alla produzione di cacao spinge i lavoratori delle piantagioni a cercare opportunità nelle miniere, creando un circolo vizioso senza una soluzione in vista.
Il Financial Times ha recentemente messo in luce questa realtà complessa, evidenziando come la situazione del cacao sia aggravata dall’estrazione illegale di oro. Questo fenomeno non è nuovo per il Ghana, che storicamente ha sempre avuto una connessione con l’oro, come dimostra il suo soprannome “Costa d’Oro” risalente all’epoca coloniale britannica. L’oro era, infatti, la moneta corrente dell’impero Ashanti nel XIX secolo.
Le conseguenze ambientali dell’estrazione illegale
Attualmente, il suolo ghanese è ricco di oro, ma l’estrazione attraverso miniere illegali comporta gravi danni ambientali. L’uso di sostanze tossiche come mercurio, piombo e arsenico durante il processo estrattivo sta avvelenando terreni e acque. Per creare nuovi scavi, le piante vengono estirpate, lasciando dietro di sé aree desolate e inquinate. Secondo i dati del Ghana Cocoa Board, oltre 19.000 ettari di terreni agricoli sono stati convertiti in miniere. A marzo 2025, il prezzo di mercato per una tonnellata di cacao era di 10.000 dollari, evidenziando l’impatto economico di questa crisi.
L’upcycling del cacao
Di fronte a questa situazione complessa, l’industria del cacao sta esplorando nuove strategie per affrontare la crisi. Tradizionalmente, solo la fava di cacao veniva utilizzata, ma oggi si riconosce il potenziale delle altre parti del frutto, come la polpa e la buccia. Questi scarti possono contribuire a creare prodotti innovativi, riducendo notevolmente lo spreco.
Le aziende stanno adottando tre approcci principali per valorizzare il cacao. Il primo prevede l’uso della polpa disidratata e ridotta in polvere per realizzare bevande e snack. Il secondo si concentra sull’estrazione degli zuccheri dalla polpa, utilizzandoli come “zucchero non raffinato”. Infine, il terzo approccio prevede la triturazione della buccia per ottenere un cacao ricco di fibre. Aziende come Barry Callebaut e Lindt & Sprüngli stanno già implementando queste pratiche, con la prima che ha lanciato una linea di ingredienti a base di frutta di cacao e la seconda che ha sviluppato una barretta di cioccolato contenente polpa di cacao.
La reazione dei consumatori
Le iniziative delle aziende dipendono dalla risposta dei consumatori. La sostenibilità e il rispetto dei diritti dei lavoratori sono diventati temi cruciali per il settore. Uno studio pubblicato su Q Open ha analizzato come i messaggi sui social media influenzino le scelte dei consumatori riguardo al cioccolato. Le ricercatrici hanno esaminato le reazioni di oltre 2.100 persone a diversi tipi di messaggi, scoprendo che i contenuti emotivamente coinvolgenti sono più efficaci nel promuovere prodotti sostenibili, anche se a un costo maggiore. Tuttavia, l’effetto positivo di questi messaggi tende a svanire nel tempo, suggerendo che le campagne di marketing debbano essere adattate per mantenere l’interesse dei consumatori nel lungo periodo.