Autismo, ogni persona ha diritto a un progetto di vita: l’appello degli psicologi
Autonomia quando è possibile e soprattutto la possibilità di sviluppare un progetto di vita. Sono questi gli obiettivi da garantire alle persone che soffrono di autismo.
Lunedì prossimo, il 2 aprile, si celebra la Giornata Mondiale della Consapevolezza dell’Autismo, un appuntamento importante per conoscere questo disturbo del neurosviluppo e per stare accanto ai pazienti e alle loro famiglie. Per quest’occasione l’Ordine degli Psicologi dell’Emilia-Romagna, si è fatto portavoce di un importante messaggio: diagnosticare precocemente una forma di autismo può essere di grande importanza per interventi tempestivi capaci di limitarne gli effetti ed evitare che emergano ulteriori complicazioni psicologiche.
Si ricorda infatti che non tutte le forme sono uguali. Le aree prevalentemente interessate sono quelle relative all’interazione sociale, alle capacità espressive, alla cura di sé, al comportamento. I malati di autismo devono essere messi nelle condizioni di conquistare quelle abilità e competenze che permettono di realizzarsi, nella misura in cui ciò è fattibile.
Purtroppo solo una piccola percentuale riesce a condurre una vita normale o quasi normale: indicativamente 15-20% è in grado di vivere autonomamente e lavorare. Questo il messaggio degli psicologi dell’Ordine dell’Emilia Romagna:
Il raggiungimento della vita autonoma, quando possibile, può essere una fase particolarmente critica che lo psicologo, insieme all’équipe formata dai diversi professionisti coinvolti nel progetto di vita, deve sostenere attentamente, supportando sia la persona che la sua famiglia. Una profonda conoscenza della specificità della persona con autismo permette di evitare involontari errori relazionali o educativi che potrebbero favorire comportamenti problematici o stati di disperazione e angoscia che possono poi rendere difficile la sua inclusione sociale. Un’appropriata valutazione psicologica nel tempo, che tenga conto della persona nelle sue peculiarità funzionali e delle naturali evoluzioni, permette di elaborare un progetto terapeutico, con il coinvolgimento e il supporto della famiglia, rispondente ai suoi reali bisogni.