Azotemia alta: i sintomi da riconoscere
L'azoto non proteico è un prodotto di scarto, che si elimina con le urine. Se i reni non funzionano bene, la sostanza potrebbe non essere espulsa correttamente dall'organismo, accumulandosi nel sangue. Alti livelli di azoto non proteico nel sangue possono dare vita a una sintomatologia che comprende stanchezza, mal di testa, vomito, nausea, difficoltà a urinare, spossatezza e in alcuni casi gravi anche coma e convulsioni.
Chi soffre di insufficienza renale o è sottoposto a dialisi, è invitato spesso a controllare i livelli di azotemia nel sangue. Il valore va controllato anche nelle analisi di routine da eseguire una volta all’anno, anche se non sempre livelli alti indicano problemi di salute gravi. In caso di azotemia alta, quali sono i sintomi da riconoscere subito e cosa bisogna fare per riportare nella normalità i valori? Scopriamo insieme tutto quello che c’è da sapere.
Che disturbi dà l’azotemia alta?
L’azotemia indica la concentrazione di azoto non proteico nel sangue. L’azoto è fondamentale per il corretto funzionamento dell’organismo, in particolare per la formazione di amminoacidi. L’azoto non proteico, invece, è un materiale di scarto eliminato con le urine. Livelli alti di questa sostanza nel sangue, indicano qualcosa che non va nei reni: se questi organi non funzionano bene, l’azoto non proteico non viene espulso dal corpo e si concentra nel sangue, con diverse conseguenze per la salute.
Ci sono dei sintomi che dobbiamo conoscere e che indicano la presenza di livelli alti di azoto non proteico nel sangue:
- stanchezza
- nausea
- confusione
- non urinare spesso
- debolezza
- fiato corto
- gonfiore alle gambe, ai piedi e alle caviglie per la ritenzione dei liquidi
- dolore al petto
- battito non regolare
- coma o convulsioni nei casi gravi
Accumuli di azoto nel sangue possono causare uremia, accumulo di urea nel sangue che causa prurito, nausea, vomito, danni al cervello, debolezza, intorpidimento di mani e piedi.
Come si rileva l’azotemia?
L’azotemia si rileva con normalissime analisi del sangue. I livelli normali di azotemia possono cambiare a seconda dei valori di riferimenti dei laboratori presso i quali si eseguono le analisi. Negli adulti, i valori considerati normali sono compresi tra 22 e 46 milligrammi per decilitro (mg/dl). In alcuni laboratori, che hanno come riferimento il cosiddetto indice di azoto ureico, i livelli considerati normali sono i seguenti:
- Bambini da 1 a 17 anni: da 7 a 20 mg/dL
- Adulti maschi: tra gli 8 e i 24 mg/dL
- Adulti femmine: tra i 6 e i 21 mg/dL
Cosa fare in caso di azotemia alta
Se i valori dell’azotemia sono alti, insieme a quelli di urea e creatinina, potrebbero indicare una funzionalità dei reni compromessa. Sarà il medico curante a decidere quale terapia adottare, anche in base alle condizioni di salute del paziente, alla sua età, alle cure già seguite per altri problemi di salute. Una urografia potrebbe essere utile per comprendere meglio le cause di questi valori alterati.
Tra le diverse opzioni terapeutiche, le più comuni sono:
- somministrazione di farmaci, come diuretici, adrenergici, corticosteroidi, espansori del volume plasmico
- somministrazione di fluidi per evitare la disidratazione
- stent ureterali, per permettere all’urina di fluire in modo più facile dai reni alla vescica, consentendo l’espulsione di sostanze di scarto come l’azoto non proteico
- dialisi, per rimuovere i prodotti di scarto del sangue
L’azotemia alta, come sottolineato anche in precedenza, può causare anche uremia. Una iperazotemia prolungata può compromettere la salute dei reni, peggiorando o innescando condizioni di insufficienza renale che può provocare accumulo di liquidi nei polmoni, dolore toracico, debolezza muscolare, danno renale permanente con dialisi a vita o trapianto di reni. Nei casi più gravi, questa condizione può anche portare alla morte.
Fonte: