Bambini e tablet, l’esperto: “Evitare gli eccessi”
Vietato, però, vietare
Per Natale avete regalato ai vostri bambini un tablet? Nulla di male. Secondo Armando Piccinni, presidente della Fondazione BRF ONLUS – Istituto per la Ricerca Scientifica in Psichiatria e Neuroscienze,
l’approccio dei bambini ai tablet non solo non deve essere ostacolato, ma favorito. Bloccare questo processo di alfabetizzazione precoce non solo sarebbe inutile, ma dannoso. Rischieremmo di creare dei disadattati digitali.
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“L’approccio dei bambini al digitale è ormai precocissimo”, osserva Piccinni. “Il dibattito che si è venuto a creare se sia o meno positivo per i più piccoli utilizzare i dispositivi elettronici è del tutto superato. I dati ci raccontano che nove bambini su dieci sono già in grado di usare i tablet e gli smartphone dei propri genitori a due anni”.
” title=”Tablet, perché non metterli al bando”]
L’esperto fa però una raccomandazione:
Tocca al genitore delimitare il tempo di utilizzo, evitando gli eccessi.
In questo modo il piccolo potrà sfruttare i benefici derivanti dal suo utilizzo, sviluppando un linguaggio mentale abituato al digitale che essendo ormai diventato indispensabile deve essere incoraggiato e guidato. Ma qual è l’approccio migliore? Selezionare le app con cui i bambini giocheranno e sperimentarle insieme.
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Piccinni non nega che l’uso dei tablet possa portare con sé dei pericoli, come quelli cui sono esposti vista e sonno o patologie “moderne” come la dipendenza da internet o da apparecchi elettronici, che spesso riguarda proprio i bambini e gli adolescenti che non hanno ricevuto un’opportuna educazione al digitale. “Usare questo mezzo per tenere i propri figli buoni per ore, esattamente come spesso accade con la televisione, sarà” spiega inoltre l’esperto “l’anticamera di un utilizzo incongruo ed eccessivo. Non vanno sottovalutati i rischi, cominciando da quelli che potrebbero alimentare un disturbo capace di allontanare il bimbo dal mondo reale a favore di un universo digitale e fantastico, ma inesistente”.
L’azione pedagogica di genitori ed educatori non deve però consistere in una serie di “sì” e “no”: è necessario operare selettivamente. “Mentre fino a una o due generazioni fa era possibile pensare di limitare o almeno regolamentare l’accesso agli strumenti digitali dei bambini e dei ragazzi, oggi appare praticamente impossibile qualsiasi tipo di divieto”, spiega infatti l’esperto. “Attualmente viviamo immersi in un ambiente digitale e i bambini, che hanno un cervello fortemente dedicato all’apprendimento, nel momento in cui incontrano gli apparecchi digitali li approcciano con la massima naturalezza”.
” title=”I rischi da non sottovalutare”]
Via | Comunicato stampa
Foto | sandra_schoen – Pixabay