Baricitinib: ecco la nuova molecola che blocca l’artrite reumatoide
Per bloccare l'artrite reumatoide è stata messa a punto una nuova molecola: ecco cos'è il Baricitinib.
L’Aifa ha approvato una nuova molecola che blocca l’artrite reumatoide: il nuovo farmaco a base di Baricitinib è in grado di bloccare i meccanismi che danno il via all’infiammazione delle articolazioni, diminuendo dolore e rigidità già dalle prime settimane. il farmaco è proposto tranne una compressa: potrebbe essere una vera rivoluzione nella cura dell’artrite reumatoide.
Vi avevamo parlato tempo fa di nuovi farmaci per il trattamento dell’artrite reumatoide: la malattia, che andrebbe combattuta anche a tavola con un’alimentazione ad hoc, colpisce in Italia una donna su 200 ed è più frequente nelle donne. E’ una malattia a base autoimmune che colpisce tutte le articolazioni: il nuovo farmaco che si assume per via orale con una compressa al giorno sarebbe in grado di agire fin da subito. Fabrizio Conti, docente di Reumatologia all’Università La Sapienza di Roma, spiega:
[quote layout=”big”]Baricitinib esercita la sua azione con un meccanismo innovativo: inibisce infatti gli enzimi Janus chinasi 1 e 2, molecole intracellulari che modulano i segnali delle citochine infiammatorie responsabili dello sviluppo e della progressione della malattia. A differenza dei farmaci biologici in uso da circa vent’anni diretti verso un singolo bersaglio extracellulare, i nuovi farmaci come baracitinib attraversano la parete cellulare e possono bloccare contemporaneamente l’effetto di diverse proteine (citochine) pro-infiammatorie.[/quote]
La molecola è utile nei pazienti che non hanno ottenuto miglioramenti o che sono intolleranti ai farmaci biologici anti-reumatici. come il metotrexate.
[quote layout=”big”]Poter disporre di un farmaco efficace sin dalle prime settimane di trattamento rappresenta un grande vantaggio in quanto permette di controllare rapidamente le manifestazioni cliniche dell’artrite reumatoide.[/quote]
L’artrite reumatoide ha un enorme impatto sulla vita di chi ne soffre e porta a una progressiva disabilità. Il nuovo farmaco, in pillole, è facile da somministrare, più agevole rispetto alle iniezioni utilizzate per altre molecole utilizzate per la cura.
Via | Repubblica