Al benessere psicologico sul lavoro adesso ci pensa il Good Vibe Manager
Il benessere psicologico sul lavoro è nelle mani del Good Vibe Manager: ecco di cosa si occupa e come migliorerà la nostra vita lavorativa
Immaginate di lavorare in un’azienda in cui una persona, o più esattamente un “Good Vibe Manager“, ha il compito di migliorare il benessere psicologico dei dipendenti e di favorire la collaborazione fra colleghi. Questo, ad esempio, è ciò che accade nell’azienda Etifor, società spin-off dell’Università di Padova che si occupa di innovazione e di progetti volti a valorizzare il patrimonio naturale.
Il Good Vibe Manager è una figura tanto importante quanto ancora poco conosciuta in Italia. Tutti noi sappiamo che per lavorare bene ed essere più produttivi, il clima sul posto di lavoro gioca un ruolo di enorme importanza.
Lavorare in un luogo in cui i colleghi non vanno d’accordo, o ancor peggio in un contesto in cui un superiore suscita sensazioni negative nei dipendenti, non può che compromettere la nostra produttività ed efficienza. Per arginare il problema, potrebbe venire in nostro soccorso proprio la figura del Good Vibe Manager. Ma di cosa si tratta esattamente? E quale lavoro svolge all’interno dell’azienda?
Al nostro benessere psicologico sul lavoro ci pensa il Good Vibe Manager
A rispondere a questa domanda ci pensa lo stesso Riccardo Da Re, Good Vibe Manager di Etifor. L’esperto ha assunto questo ruolo nel 2020:
Lo smart working forzato e prolungato causato dalla pandemia ha posto da subito la strada in salita. La libertà di dare sfogo alla creatività e di poter applicare tecniche provenienti da diverse discipline, però, ha permesso di raggiungere risultati eccellenti nonostante il contesto sfavorevole.
Il Good Vibe Manager si occupa sostanzialmente del benessere di tutti i membri dell’azienda, dai piani alti fino ai collaboratori esterni. Organizzando delle attività stimolanti ogni settimana, tornei di giochi e riunioni all’aperto, facilitando il dialogo fra i vari membri di una società, e favorendo la collaborazione a tutti i livelli, questa figura porta una ventata di aria fresca e di benessere psicologico sul posto di lavoro. E tutto ciò influenza in modo positivo anche il rendimento di ciascun lavoratore.
Questa sorta di “wellbeing strategy” permette infatti di migliorare l’efficienza del 7,5%. Lo spiega Alessandro Leonardi, amministratore delegato di Etifor, il quale aggiunge che questa figura è anche in grado di stimolare l’attitudine all’innovazione e di azzerare le disuguaglianze e la discriminazione sul posto di lavoro.
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via | AdnKronos
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