
La ministra dell’Università, Anna Maria Bernini, ha annunciato una significativa riforma del sistema di accesso alle facoltà di Medicina e Chirurgia, durante un intervento in Aula alla Camera il 3 aprile 2025. La riforma, che segna un cambiamento radicale, prevede l’abolizione del numero chiuso, un provvedimento che sarà applicato già dall’anno accademico 2025-2026. Bernini ha descritto questa iniziativa come una “rivoluzione copernicana”, sottolineando la necessità di un cambiamento profondo e immediato nel sistema di selezione degli studenti.
Nuove modalità di accesso
Nel suo discorso, la ministra ha criticato l’attuale sistema di accesso, definito da un test generale generico che richiede una preparazione costosa e poco efficace. A partire dal prossimo anno accademico, gli studenti avranno la possibilità di seguire un semestre caratterizzante, durante il quale potranno prepararsi e formarsi in modo adeguato. Questo nuovo approccio permetterà di creare una graduatoria basata su crediti formativi certificati, utilizzabili anche per corsi affini. Bernini ha evidenziato che, in passato, gli studenti che non superavano il test erano costretti a un turismo universitario forzato, una situazione insostenibile che ora sarà eliminata.
Eliminazione del mercato clandestino
La ministra ha dichiarato che le problematiche legate al mercato clandestino dei test e al turismo formativo non saranno più tollerate. “Il test a crocette non esiste più”, ha affermato Bernini, ricevendo applausi dai membri della maggioranza. Ha inoltre sottolineato che il numero chiuso, come era stato concepito fino ad oggi, non avrà più ragione di esistere. L’obiettivo è quello di garantire un accesso equo e giusto alle facoltà di Medicina e Chirurgia, senza le problematiche che hanno afflitto il sistema fino ad ora.
Aumento dei posti disponibili
Bernini ha anche comunicato che, in risposta alla crescente domanda di formazione medica, sono stati aumentati di 30.000 i posti disponibili nei corsi di laurea in Medicina e Chirurgia. Questo incremento rappresenta solo il primo passo, poiché il ministero intende continuare ad ampliare l’offerta nei prossimi anni. La ministra ha promesso che i decreti delegati attuativi della riforma saranno elaborati rapidamente, per garantire un’adeguata analisi e discussione da parte dell’Aula.
La riforma proposta dalla ministra Bernini si presenta come un cambiamento fondamentale per il sistema universitario italiano, mirato a garantire un accesso più equo e a migliorare la qualità della formazione medica.