Bibite light, il rischio di diabete aumenta davvero?
Un nuovo studio suggerisce che le bibite light aumentino il rischio di diabete più di quelle classiche, ma gli autori hanno ancora dubbi. Ecco perché
Quando si pensa al diabete la mente corre inevitabilmente a tutto ciò che contiene zucchero, eppure anche le bibite light, quelle che sono dolci solo perché contengono dolcificanti artificiali, potrebbero aumentare il rischio di sviluppare questa malattia. Infatti uno studio dell’Inserm, l’Institut National de la Santé et de la Recherche Médicale di Villejuif (Francia), ha rilevato un rischio maggiore di diabete fra le donne che preferiscono le bevande nella loro versione “leggera” piuttosto che in quella tradizionale.
Utilizzando i dati riguardanti più di 66 mila donne il cui stato di salute è stato monitorato per 14 anni dopo aver compilato un questionario sulle loro abitudini alimentari, gli scienziati hanno confrontato l’incidenza del diabete fra le donne abituate a bere bibite zuccherate, bibite light e succhi di frutta non zuccherati. Ne è emerso non solo che la probabilità di sviluppare la malattia è inferiore in chi preferisce i succhi di frutta, ma anche che chi sceglie bevande light è esposto al rischio maggiore. Meglio, quindi, evitarle? Secondo Guy Fagherazzi, primo autore della ricerca, i risultati ottenuti non permettono ancora di dare un consiglio preciso. Vediamo perché.
Secondo quanto riportato sulle pagine dell’American Journal of Clinical Nutrition, l’effetto rilevato da Fagherazzi e colleghi è del tipo dose-risposta. Infatti rispetto alle donne che bevevano succhi di frutta senza zuccheri aggiunti quelle che consumavano fino a 359 ml di bibite gassate alla settimana hanno aumentato circa del 30% il loro rischio di diabete, mentre quelle che ne consumavano fino a 603 ml l’hanno più che raddoppiato. Non solo, bere 500 ml di bibite light a settimana ha aumentato del 15% il rischio che le donne avrebbero corso bevendo bevande gassate zuccherate e questo aumento è stato del 59% in chi ne consumava 1 litro e mezzo a settimana.
Gli autori hanno però sottolineato che questa analisi ha dei limiti:
le informazioni sul consumo delle bevande non sono state aggiornate durante il monitoraggio e le abitudini alimentari potrebbero essere cambiate nel tempo.
Non possiamo escludere che anche altri fattori oltre alle bevande zuccherate artificialmente … siano responsabili dell’associazione con il diabete.
D’altra parte, studi precedenti hanno dimostrato che il dolcificante artificiale più diffuso, l’aspartame, ha effetti sui livelli di glucosio e di insulina nel sangue simili a quelli dello zucchero classico, il saccarosio. Non solo, sono diverse le ricerche che hanno già puntato il dito contro le bibite senza zucchero, che farebbero ingrassare e sarebbero poco salutari.
Insomma, il dubbio è lecito, ma tutto da confermare. Sembra, però, ormai chiaro che è meglio scegliere un succo di frutta piuttosto che una bibita gassata, a patto che non contenga zuccheri aggiunti.
Per quanto riguarda le bibite light, lo stesso studio ha svelato che a preferirle sono le donne obese e che chi le sceglie tende a bere più bevande gassate (2,8 contro 1,6 bicchieri a settimana) rispetto a chi preferisce le bevande nella forma zuccherata. Probabilmente, però, è meglio non sentirsi giustificati ad esagerare con le quantità solo perché il loro nome fa pensare che siano meno dannose per la salute rispetto alla loro versione zuccherata.
Via | MedicalXpress
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