Fra gli esami del sangue prescritti dal medico, probabilmente avrai notato anche quello del dosaggio della bilirubina totale e frazionata. Ma di cosa si tratta esattamente? E a cosa serve questo particolare esame?
La bilirubina è una sostanza caratterizzata da un colore giallo-arancio, un pigmento che rappresenta uno dei principali componenti della bile, vale a dire la sostanza che viene secreta dal fegato e che coadiuva il processo di digestione.
L’esame della bilirubina totale e frazionata, anche noto con il nome di bilirubinemia, serve a valutare i livelli di bilirubina nel sangue, e viene generalmente prescritto per individuare l’eventuale presenza di patologie e danni a carico del fegato o dei dotti biliari.
Se presente in quantità eccessive, la bilirubina totale potrebbe rappresentare una spia che indica un malfunzionamento del fegato. Inoltre, questo esame è indicato anche in caso di sospetta anemia emolitica, in presenza di possibile ostruzione delle vie biliari, nei pazienti con calcoli e problemi metabolici.
Quando si parla di bilirubinemia, ci si riferisce alle due frazioni (diretta e indiretta) e alla cosiddetta bilirubina totale. Ma quali sono le differenze? Vediamo da vicino che cos’è la bilirubina totale e cosa si intende per “diretta” e “indiretta”.
Anche nota con il nome di “bilirubina non coniugata”, la forma indiretta è la frazione che non è stata trattata nel fegato.
Generalmente, una bilirubina indiretta alta può indicare la presenza di problemi nel processo di degradazione dell’emoglobina. In particolar modo, il paziente potrebbe soffrire di condizioni che ne comportano un aumento della produzione (anemia emolitica) o di un difetto della captazione da parte del fegato, che può essere causato da una patologia epatica o extraepatica.
Si parla di bilirubina diretta (anche detta “coniugata”) in riferimento alla forma che viene trattata a livello del fegato, dove subisce un cambiamento chimico. La bilirubina diretta viene chiamata “coniugata” perché si lega con l’acido glucuronico.
Se dalle analisi dovessero emergere valori superiori rispetto alla norma, il problema potrebbe riguardare prettamente la salute del fegato.
Infine, parliamo di bilirubina totale in riferimento alla somma della bilirubina diretta e indiretta nel sangue.
L’esame che valuta i livelli di bilirubina totale (bilirubinemia) è un semplice prelievo di sangue. Nei neonati il sangue viene generalmente prelevato dal tallone, mentre negli adulti il prelievo viene effettuato come di consueto, dalla piega del gomito.
Sottoporsi a questo genere di analisi è molto importante, poiché è grazie ad essa che è possibile individuare e monitorare eventuali patologie epatiche, oltre a condizioni come l’anemia emolitica.
Normalmente viene prima esaminata la bilirubina totale. Qualora la bilirubina dovesse essere alta, allora verrà eseguito un secondo esame per individuare i livelli della forma diretta. Sottraendo i livelli della diretta da quelli totali, sarà possibile definire anche la concentrazione della bilirubina indiretta.
Vediamo nel dettaglio quali sono i valori di riferimento per la bilirubina totale e frazionata.
Tieni presente che gli uomini possono registrare livelli leggermente superiori rispetto a quelli riscontrati nelle donne e nei bambini, e che i valori di riferimento possono variare da un laboratorio all’altro.
Anche alcuni alimenti, determinati tipi di farmaci e persino l’attività fisica molto intensa potrebbero influenzare i risultati dell’esame.
Prima di entrare in allarme, sottoponi dunque il referto all’attenzione del medico e informalo in merito a eventuali cibi o medicine che hai assunto prima del prelievo.
In caso di iperbilirubinemia, ovvero quando i valori riscontrati superano i range di riferimento, è importante stabilire se il problema sia collegato alla bilirubina diretta o indiretta. Nel primo caso, l’innalzamento dei valori potrebbe essere dovuto a malattie del fegato e patologie come:
In caso di iperbilirubinemia totale o indiretta, valori alterati potrebbero far pensare alla presenza di patologie come:
Spesso, se la bilirubina è alta, possono manifestarsi alcuni sintomi e campanelli d’allarme. Ad esempio, puoi notare che le tue urine hanno assunto un colore marrone scuro, oppure potresti notare che a tua pelle – esattamente come la sclera degli occhi – ha assunto un colore giallognolo (ittero).
Altri sintomi di bilirubina alta sono:
Mentre livelli più elevati rispetto alla norma possono destare timore e indurre a sottoporsi a degli ulteriori accertamenti, la bilirubina totale bassa non fa invece pensare a delle possibili cause patologiche.
In qualsiasi caso, è comunque saggio mostrare i risultati delle analisi al proprio medico curante.
In realtà non è possibile abbassare i valori senza aver prima identificato i fattori che ne hanno causato un anormale innalzamento.
È dunque necessario identificare la causa dell’iperbilirubinemia e iniziare il trattamento più adatto il prima possibile. In presenza di livelli anomali della bilirubinemia, il medico prescriverà dunque ulteriori analisi ed esami, in modo da valutare la funzionalità epatica e individuare le possibili cause all’origine di tali valori.
Per migliorare la funzionalità epatica, è tuttavia possibile ricorrere a dei rimedi naturali e a dei piccoli ma fondamentali cambiamenti nello stile di vita.
Ecco una lista di 5 consigli per proteggere e migliorare la salute del fegato:
Infine, sarà opportuno sottoporsi ai consueti esami e controlli medici, in modo da prevenire possibili disturbi e, se necessario, affrontarli in modo tempestivo.