Bimba muore in grembo 2 settimane dopo il termine della gravidanza
La madre si è accorta di non sentire più i movimenti della bambina in grembo dopo 14 giorni dalla scadenza del termine del parto.
Doveva nascere col parto indotto a 15 giorni dalla scadenza naturale del termine della gravidanza, ma per un giorno non è stato possibile: la bimba è morta nel grembo di una donna di Viareggio di circa trent’anni, della quale non sono state rese note le generalità, 14 giorni dopo il termine prefissato e un giorno prima dell’induzione del parto prevista dalle procedure mediche. Per la bimba nata morta è stata disposta l’autopsia che certificherà le cause del decesso prematuro.
L’episodio è avvenuto nella cittadina toscana di Viareggio il 2 dicembre: la bambina sarebbe dovuta nascere quindici giorni prima, intorno a metà novembre, ma la gravidanza era andata avanti oltre il termine stabilito dal ginecologo. I monitoraggi erano comunque tutti nella norma e madre e figlia erano entrambe in salute. In linea generale non si possono superare i 15 giorni dopo la scadenza del termine del parto e al 14esimo giorno la giovane mamma, appena alzatasi dal letto, ha avvertito che qualcosa non andava perché non sentiva più i vivaci movimenti della figlia nel grembo.
Precipitatasi all’ospedale Versilia della cittadina toscana, la giovane trentenne si è sottoposta ad un monitoraggio che ha dato il triste responso: la bambina era morta in grembo e giusto il giorno prima della nascita indotta. A quel punto è stato comunque indotto il parto e la piccola è venuta alla luce.
L’ospedale ha avviato un’inchiesta interna per stabilire se il ritardo nella programmazione del parto abbia influito o meno sull’esito di questa gravidanza; sarà quindi necessario appurare se l’eccessiva premura dei sanitari nell’attendere oltre il tempo previsto non abbia messo in sofferenza la bambina nel grembo della donna, portandola alla morte.
Via | il Tirreno