Benessereblog Salute Bollino dell’Aifa per i prodotti omeopatici, cosa cambia per produttori e consumatori

Bollino dell’Aifa per i prodotti omeopatici, cosa cambia per produttori e consumatori

Prodotti omeopatici: cosa cambia per produttori e consumatori con la registrazione semplificata Aifa.

Bollino dell’Aifa per i prodotti omeopatici, cosa cambia per produttori e consumatori


Bollino dell’Aifa per i prodotti omeopatici. Detto più semplicemente i rimedi omeopatici verranno trattati alla stregua dei farmaci e avranno un codice comunitario unico. Lo ha deciso l’Agenzia Italiana del Farmaco recependo le regole comunitarie approvate nel 2006 relative alla registrazione semplificata delle sostanze omeopatiche. Un adeguamento che arriva in anticipo sui tempi massimi previsti dalla normativa UE, fissati al 2015.

I prodotti omeopatici italiani potranno dunque valicare i confini degli altri Paesi UE. Quello omeopatico è un mercato in crescita. Il trend positivo registrato lo scorso anno è del 3%, con oltre 28 milioni di confezioni vendute in Italia, stando ai dati diffusi da Omeoimprese, associazione industriale impegnata nella tutela degli interessi dei produttori di sostanze omeopatiche.

I consumatori, dal canto loro, potranno comprare una gamma più vasta di prodotti omeopatici, dal momento che l’ingresso di nuove specialità era bloccato in Italia dal 1995 proprio in assenza di una normativa di riferimento. Tra i prodotti nuovi faranno il loro ingresso i nosodi come vaccini contro l’influenza; prodotti contro i virus appartenenti alla tradizione cinese, ayurvedica o europea e prodotti con più principi attivi che agiscono in sinergia contro dipendenze e malattie croniche.

I prodotti con il bollino Aifa saranno dunque da ritenersi affidabili? A differenza dei farmaci tradizionali, queste sostanze purtroppo non possono contare su studi clinici. Nel database dell’Aifa le aziende inseriscono pertanto le caratteristiche chimiche dei principi, i dati sulla sicurezza ed altri parametri non clinici. Da Omeoimprese rassicurano sul fatto che i prodotti utilizzati in questi ultimi anni non hanno causato gravi reazioni nei pazienti, pertanto sono da considerarsi sicuri. Scrive al riguardo Omeoimprese:

I prodotti sul mercato attualmente (circa 30 mila referenze) sono in vendita da oltre trent’anni, e comunque dovevano essere presenti in Italia già nel 1995, e hanno dimostrato ampiamente la loro sicurezza non essendosi manifestate in questi anni gravi reazioni nei pazienti che le hanno utilizzate.

Per quanto riguarda sostanze non sufficientemente note verranno condotti studi di tossicità analogamente a quanto avviene per i farmaci allopatici. Silvio Garattini dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri di Milano, da sempre acerrimo oppositore dell’omeopatia, tuona dalle pagine di Repubblica:

L’Agenzia deve rispettare le regole internazionali e quindi seguirà quanto previsto da quell’atto. Questo non si discute. Come farmacologo però ritengo che sia insostenibile il fatto di avere in circolazione prodotti per cui non esistono prove scientifiche di efficacia. Dovranno ottemperare alle leggi come i farmaci allopatici ma sarà difficile dimostrare che qualcosa che non contiene niente funzioni per curare le persone.

Via | Wired; Omeoimprese: Repubblica
Foto | Flickr

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