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Cosa fare in caso di bullismo a scuola

I casi di bullismo a scuola devono essere sempre affrontati e mai sottovalutati. Bisogna agire tempestivamente, per poter individuare subito vittime e carnefici e aiutare entrambi a superare un momento che potrebbe avere conseguenze ben peggiori. Genitori e professori devono lavorare insieme per aiutare gli studenti ed è altrettanto importante pensare alla prevenzione, affinché non si manifestino mai comportamenti di questo tipo.

Cosa fare in caso di bullismo a scuola

Il bullismo scolastico è un fenomeno, purtroppo, in crescita, che si ripercuote non solo nella vita reale, ma anche nella vita virtuale, sempre più presente nell’esistenza dei nostri ragazzi. Gli atti di bullismo in contesti come la scuola possono non essere riconosciuti subito ed emergono solo dopo un certo periodo di tempo, quando ormai i segni, non solo sul corpo ma anche nella psiche dei giovanissimi, sono molto evidenti. Una volta accertati questi comportamenti, cosa fare in caso di bullismo a scuola? Come intervenire e cosa fare o non fare?

Cosa si fa in caso di bullismo a scuola?

In caso di atti di bullismo è bene che si intervenga subito. Il fenomeno non va mai sottovalutato, come spiegano gli esperti, e bisogna agire sia per aiutare la vittima di bullismo, sia per aiutare il bullo a capire che quei comportamenti non sono consoni e sono sempre da evitare. Tutte le manifestazione di bullismo vanno sempre affrontate sia nei bambini piccoli sia negli adolescenti, prima che ci possano essere conseguenze ben più gravi.

Save the children ha spiegato perfettamente quali sono i tre passi per poter intervenire con il bullismo a scuola:

  • Prevenire: la prevenzione è sempre importante, permettendo ai ragazzi di capire non solo cos’è il bullismo, ma anche le sue conseguenze più disastroste. I professori devono aiutare gli studenti a conoscere le emozioni, a relazionarsi in modo consono con i compagni e con gli educatori, a stabilire regole comuni per il quieto vivere.
  • Riconoscere, attraverso un’analisi dei fattori di rischio e delle situazioni che potrebbero presto degenerare in veri e propri atti di bullismo. Il confronto con i professori non deve mai mancare ed è compito del Dirigente Scolastico è quello di coordinare tutti i professori e il personale per aiutare i ragazzi.
  • Gestire il fenomeno è altrettanto fondamentale e per farlo ogni scuola deve dotarsi di personale formato per riconoscere e affrontare i casi di bullismo, per aiutare tutte le persone coinvolti, per dare il via a progetti educativi che possano evitare che fenomeni del genere si manifestino di nuovo

Come prevenire il cyberbullismo

Cosa fare se tuo figlio viene bullizzato a scuola?

Non sempre è facile riconoscere se proprio figlio è vittima di bullismo, perché i ragazzi tendono a nascondere anche i segni più evidenti. Ma il comportamento è da tenere d’occhio, perché emotivamente parlando è un evento traumatico e doloroso: intervenire subito quando si capisce che qualcosa non va è fondamentale. Parlare con i propri figli, avere un dialogo costante e aperto, cogliere anche i più piccoli segnali di cambiamento degli atteggiamenti di nostro figlio sono i primi passi da fare per poter aiutare i nostri figli.

I nostri ragazzi devono sentire che sono capiti, ascoltati, accolti, non giudicati. Solo dopo aver parlato con loro, possiamo andare a scuola a parlarne con gli insegnanti, gli unici che in classe possono sorvegliare e aiutare, sia per atti di bullismo sia per atti di cyberbullismo. Per tutto il processo dobbiamo stare al loro fianco ed essere sempre di supporto. Lo stesso discorso vale anche se pensiamo che sia nostro figlio a comportarsi come un bullo: mai sottovalutare i segnali e intervenire con l’aiuto della scuola per comprendere come agire.

bullismo a scuola cosa fare

Cosa non fare in caso di bullismo?

In caso di bullismo non bisogna mai sottovalutare il grido d’aiuto dei ragazzi che sono vittime di questi atti, gesti che fanno male nel corpo e nel cuore. Inoltre, non bisognerebbe nemmeno sottovalutare il supporto per i bulli che si macchiano di tali atteggiamenti. Sia le vittime sia i carnefici hanno bisogno di affrontare un percorso che sia in grado di consentire loro di uscire al meglio da questa situazione: genitori e professori devono lavorare insieme, anche per prevenire tali fenomeni.

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