Il bullismo scolastico è un fenomeno, purtroppo, in crescita, che si ripercuote non solo nella vita reale, ma anche nella vita virtuale, sempre più presente nell’esistenza dei nostri ragazzi. Gli atti di bullismo in contesti come la scuola possono non essere riconosciuti subito ed emergono solo dopo un certo periodo di tempo, quando ormai i segni, non solo sul corpo ma anche nella psiche dei giovanissimi, sono molto evidenti. Una volta accertati questi comportamenti, cosa fare in caso di bullismo a scuola? Come intervenire e cosa fare o non fare?
In caso di atti di bullismo è bene che si intervenga subito. Il fenomeno non va mai sottovalutato, come spiegano gli esperti, e bisogna agire sia per aiutare la vittima di bullismo, sia per aiutare il bullo a capire che quei comportamenti non sono consoni e sono sempre da evitare. Tutte le manifestazione di bullismo vanno sempre affrontate sia nei bambini piccoli sia negli adolescenti, prima che ci possano essere conseguenze ben più gravi.
Save the children ha spiegato perfettamente quali sono i tre passi per poter intervenire con il bullismo a scuola:
Come prevenire il cyberbullismo
Non sempre è facile riconoscere se proprio figlio è vittima di bullismo, perché i ragazzi tendono a nascondere anche i segni più evidenti. Ma il comportamento è da tenere d’occhio, perché emotivamente parlando è un evento traumatico e doloroso: intervenire subito quando si capisce che qualcosa non va è fondamentale. Parlare con i propri figli, avere un dialogo costante e aperto, cogliere anche i più piccoli segnali di cambiamento degli atteggiamenti di nostro figlio sono i primi passi da fare per poter aiutare i nostri figli.
I nostri ragazzi devono sentire che sono capiti, ascoltati, accolti, non giudicati. Solo dopo aver parlato con loro, possiamo andare a scuola a parlarne con gli insegnanti, gli unici che in classe possono sorvegliare e aiutare, sia per atti di bullismo sia per atti di cyberbullismo. Per tutto il processo dobbiamo stare al loro fianco ed essere sempre di supporto. Lo stesso discorso vale anche se pensiamo che sia nostro figlio a comportarsi come un bullo: mai sottovalutare i segnali e intervenire con l’aiuto della scuola per comprendere come agire.
In caso di bullismo non bisogna mai sottovalutare il grido d’aiuto dei ragazzi che sono vittime di questi atti, gesti che fanno male nel corpo e nel cuore. Inoltre, non bisognerebbe nemmeno sottovalutare il supporto per i bulli che si macchiano di tali atteggiamenti. Sia le vittime sia i carnefici hanno bisogno di affrontare un percorso che sia in grado di consentire loro di uscire al meglio da questa situazione: genitori e professori devono lavorare insieme, anche per prevenire tali fenomeni.