Calcoli biliari: quando serve l’intervento?
I calcoli biliari sono un disturbo frequente nella popolazione adulta, soprattutto nelle donne. Quando è necessario l’intervento chirurgico?
I calcoli biliari sono dei piccoli sassolini, appunto dei calcoli, che si formano nella cistifellea a base di bile solidificata. Una situazione apparentemente innocua, descritta così, che in realtà può risultare molto dolorosa se i calcoli si spostano nei dotti biliari ostruendoli. Quali sono i sintomi?
Il paziente avvertirà dolore acuto e continuo nel quadrante superiore destro dell’addome, ma di schiena , soprattutto tra le scapole, quasi fosse un dolore intercostale e fitte molto forti sotto la spalla destra. Ci sono poi persone fortunate che non soffrono. In questo caso si parla di calcoli silenti e non interferiscono con la funzionalità della cistifellea, del fegato o del pancreas. In questo caso non è necessaria una terapia, quando invece è previsto l’intervento chirurgico?
Se gli attacchi dolorosi sono frequenti, il medico dovrebbe prevedere la rimozione della cistifellea, detto colecistectomia, che viene effettuato in laparoscopia. È un’operazione frequente che non richiede una lunga degenza ospedaliera: di solito dopo la colecistectomia si passa una notte in ospedale, per essere dimessi il giorno dopo. È previsto un periodo di riposo per il totale recupero (una decina di giorni).
Questo ovviamente l’iter più semplice: se l’infezione o l’infiammazione della cistifellea è forte non si potrà procedere con la laparoscopia, ma sarà necessario aprire. In questo caso il ricovero ospedaliero è di circa 5 giorni.
Via | Farmaco E Cura