Calcoli renali: cosa sono e come si curano
I calcoli renali sono un disturbo meglio identificato con il nome di nefrolitiasi o calcolosi renale.
I calcoli renali sono una condizione clinica caratterizzata dalla formazione di calcoli, ovvero aggregati solidi di alcune sostanze presenti nell’urina in quantità eccessiva. Quando per varie ragioni si rompe l’equilibrio del funzionamento renale, le urine possono saturarsi di sostanze non solubili, che dapprima si depositano sotto forma di cristalli e se la condizione si cronicizza, possono agglomerarsi in calcoli, dalle dimensioni più grandi.
I calcoli renali sono un disturbo molto diffuso: colpisce l’8% della popolazione e sono state trovate tracce della loro presenza persino nelle mummie egizie. Le cause dei calcoli renali sono ancora ignote, sebbene molte patologie risultino correlate alla calcolosi renale. La funzione particolare dei reni, che fanno da filtro per le sostanze che l’organismo deve eliminare e sono deputati al mantenimento dell’equilibrio idro-salino, li espone a una grande variabilità, che dipende dallo stile di vita, dall’idratazione, dall’alimentazione, dall’attività fisica e dall’eventuale assunzione di farmaci.
I calcoli renali possono presentarsi anche senza sintomi se rimangono abbastanza piccoli da poter essere espulsi. Quando le dimensioni dei calcoli renali aumentano, il sintomo principale è il dolore causato dall’ostruzione delle vie urinarie.
Come si curano i calcoli renali? Nella maggior parte dei casi i calcoli renali vengono espulsi naturalmente, bevendo molta acqua e aiutandosi in caso con degli analgesici. Esistono anche alcuni farmaci in grado di prevenire la formazione dei calcoli e sono specifici per il tipo di calcolo formatosi. In casi più gravi, quando i calcoli sono troppo grandi o possano sussistere minacce per la salute, si può effettuare un intervento chirurgico, che asporta i calcoli tramite ureteroscopia, con l’utilizzo di ultrasuoni che frantumano i calcoli oppure con un’incisione cutanea e l’asportazione meccanica.