Callo osseo, cos’è e come si forma
Il callo osseo è un tessuto osseo che si forma in seguito a una frattura, e rappresenta una normale parte del lungo e delicato processo di guarigione delle ossa. La sua corretta formazione è essenziale perché avvenga un completo risanamento dell'osso fratturato.
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Quando si parla di fratture alle ossa o di interventi di chirurgia ortopedica, si sente spesso parlare anche del cosiddetto “callo osseo”. Ma di cosa si tratta esattamente? Il callo osseo è il risultato del processo di guarigione delle ossa in seguito a un trauma o a una frattura. Si tratta di un processo del tutto normale e fisiologico, essenziale perché avvenga un corretto risanamento delle ossa fratturate.
Ecco quindi che si sentirà parlare di callo osseo all’alluce del piede, alla tibia e così via, a seconda della sede interessata. Questo “elemento”, non va quindi confuso con i calli che si sviluppano sulle mani e sulle piante dei piedi e in altre aree della pelle.
Ma il callo osseo si riassorbe? E come capire se un osso è effettivamente guarito?
Facciamo un po’ di chiarezza in merito al complesso e affascinante processo di guarigione delle ossa.
Cosa vuol dire callo osseo?
Quando un osso si rompe, a causa di un trauma o di un uso eccessivo (frattura da stress), il primo sintomo che si avverte è una sensazione di dolore molto intenso. La parte colpita può apparire livida, gonfia o talvolta anche “storta”.
Le ossa hanno però la straordinaria capacità di guarire e di rigenerarsi in modo spontaneo. Ciò significa che, in presenza di una frattura, sarà lo stesso osso, se messo nelle condizioni opportune, a produrre nuovo tessuto osseo e ad innescare il processo di guarigione che permetterà il ritorno alla normalità.
Il callo osseo, dunque, non è altro che il tessuto osseo che si forma in seguito a una frattura, un tessuto essenziale nel processo di guarigione e di riparazione delle ossa.
Come guarisce una frattura?
Come spiegano gli esperti dell’American College of Foot and Ankle Surgeons, il processo di guarigione delle fratture è molto complesso e lungo, e si divide in 3 distinte fasi, ovvero quella infiammatoria, la fase di riparazione e la fase di rimodellamento.
Fase di infiammazione
Immediatamente dopo la rottura dell’osso, ha inizio la fase di infiammazione, in cui l’area interessata si infiamma e avviene un processo di coagulazione del sangue. In questa fase si manifestano sintomi come arrossamento, intenso dolore e gonfiore.
Questi segnali indicano al corpo che bisogna smettere di “usare” la parte lesionata, in modo che possa avere inizio il processo di guarigione.
La fase infiammatoria può durare alcuni giorni, ed è quella in cui si può avvertire il dolore più intenso dopo la frattura dell’osso.
Fase di riparazione
La fase di riparazione (o fase di produzione ossea) ha inizio entro pochi giorni o a una settimana dalla frattura, quando l’infiammazione inizia a scemare.
Tra le 2 e le 6 settimane dopo il trauma, il sangue coagulato, formatosi nella fase di infiammazione, viene infatti sostituito da un primo callo osseo “morbido”, che avrà il compito di tenere insieme l’osso.
In questa fase, il callo osseo è composto da tessuto fibroso molle e da cartilagine, e man mano servirà a rinsaldare le ossa, diventando sempre più robusto e rigido (callo duro).
Fin quando non diventerà più rigido e duro, il callo osseo non sarà visibile in radiografia.
Fase di rimodellamento
La terza fase della guarigione di una frattura è quella in cui il callo osseo diventa più duro e forte. Questa fase ha inizio verso le 6 settimane dopo l’infortunio. Il callo “subisce un processo di rimodellamento”, l’osso si rinsalda e riacquista la forma originale.
Da qui in poi, sarà possibile riprendere le proprie attività, non prima di essersi sottoposti all’eventuale fisioterapia riabilitativa.
Quanto tempo ci vuole per formarsi il callo osseo?
Perché un osso fratturato possa guarire, è essenziale che si formi il cosiddetto “callo osseo”, il tessuto osseo che favorisce la riparazione delle ossa.
Il suo sviluppo maggiore si avrà a distanza di circa 2 mesi dall’intervento, nel corso dei quali il callo osseo diventerà sempre più resistente, favorendo di conseguenza la corretta guarigione dell’osso.
Perché ciò avvenga, però, la frattura deve essere stabilizzata e ben vascolarizzata, in quanto il corretto apporto di sangue rappresenta un fattore necessario perché le ossa possano rinsaldarsi correttamente.
Quando si riassorbe il callo osseo?
La formazione di callo osseo è un processo del tutto naturale. Questo tessuto si svilupperà nel corso del tempo, nelle fasi di guarigione di una frattura.
Il suo apice si raggiunge entro i 2 mesi dall’intervento, ma il callo osseo tende a riassorbirsi completamente solo entro 1 o anche 2 anni dalla lesione.
Cosa fare se non si forma il callo osseo?
Affinché il callo osseo si formi correttamente, è importante immobilizzare la parte e, in alcuni casi, procedere con un intervento chirurgico in modo da allineare adeguatamente i frammenti di ossa.
In alcuni casi, il callo osseo può formarsi in “ritardo” rispetto ai tempi biologici previsti, causando la cosiddetta “pseudoartrosi”, una condizione che si verifica a causa del mancato consolidamento osseo a distanza di almeno 6 mesi dalla lesione.
Una simile evenienza può presentarsi quando l’osso non viene stabilizzato in modo adeguato o quando non vi è un’adeguata vascolarizzazione. Ciò può avvenire a causa di condizioni mediche sottostanti, che possono interferire con il corretto risanamento delle ossa, come diabete, malattie vascolari o arteriopatia periferica.
In casi del genere, si può verificare l’assenza di un callo osseo abbastanza resistente da riuscire a stabilizzare le ossa fratturate.
Tale condizione può comportare:
- Dolore
- Limitazione funzionale
- Disagio
Questi sintomi possono manifestarsi anche a distanza di molto tempo dall’evento traumatico. In casi del genere, per stimolare o migliorare la guarigione delle ossa, sono disponibili trattamenti di tipo chirurgico e non chirurgico.
Come capire se un osso è guarito?
Il processo di guarigione, in caso di frattura di un osso, può richiedere da alcuni mesi a un anno. Talvolta può essere necessario persino più tempo.
Inizierai a capire che una frattura è in via di guarigione osservando segnali come la riduzione del dolore, che da intenso e lancinante diventerà molto più lieve.
Tra i segnali che un osso sta guarendo vi è anche la sempre maggiore (seppur graduale) capacità di movimento e la riduzione di lividi e gonfiore.
Come favorire la guarigione di una frattura
In generale, tieni a mente che le ossa dei bambini tendono a guarire più rapidamente rispetto a quelle di una persona adulta.
Per favorire la guarigione delle fratture, è tuttavia importante:
- Rispettare tutte le indicazioni fornite dal medico
- Sottoporsi alle periodiche visite di controllo
- Mantenere la parte a riposo
- Seguire una dieta completa, bilanciata e ricca di calcio e vitamina D.
Eventualmente, il medico potrebbe consigliare anche l’assunzione di appositi integratori alimentari.
In tutti i casi, qualora dovessi avere dubbi o perplessità, parlane con il tuo medico curante o con lo specialista di riferimento.
Fonti