Cancro al seno, in aumento perché si fanno sempre meno figli?
L'oncologo ed ex Ministro della Salute Umberto Veronesi avvisa le donne: i casi di cancro al seno sono in forme aumento tra i 30 e i 40 anni perché si fanno sempre meno figli
Dati alla mano, i casi di cancro al seno sono in aumento in tutta Europa, e in Italia in particolare, soprattutto in una fascia di età che prima si considerava quasi immune da questa patologia, quella delle 30-40enni.
Donne giovani, spesso in ottime condizioni di salute apparente, che, però, si ritrovano, di punto in bianco e senza nessuna avvisaglia, a dover combattere con carcinomi della mammella tanto più pericolosi quanto più tarda giunge la diagnosi.
Tra le cause di questo aumento dell’incidenza del grande “big killer” femminile, oltre al fattore genetico e allo stile di vita c’è, secondo l’oncologo e ex ministro della Salute Umberto Veronesi, la tendenza delle donne a non fare più figli. Secondo il medico, infatti, un seno che non possa svolgere il compito per cui è biologicamente programmato, ovvero allattare, è un seno vulnerabile, un seno a rischio.
Si tratta di un allarme che va a colpire in particolar modo la sensibilità delle tante donne, che, pur desiderando diventare mamme, letteralmente non se lo possono permettere prevalentemente per ragioni di ordine economico. Ciò diventa un problema sociale, perché la cifre sulla denatalità in Italia sono davvero desolanti, ma anche un rischio per la salute, stando alle considerazioni di Veronesi.
Allattare mantiene il seno attivo, e pertanto lo preserva da possibili proliferazioni cancerose. In Italia si effettua una media di 4 diagnosi di cancro al seno ogni ora, un trend in aumento che riflette il cambiamento della nostra società negli ultimi decenni.
Nel dopoguerra in Italia i tumori al seno erano pochissimi. Le donne morivano di cancro all’utero e gli uomini di cancro allo stomaco, oggi quasi scomparsi, a dirci che i tumori si possono combattere
Ha affermato l’oncologo in occasione di un incontro presso la sua Fondazione. Certo, la buona notizia è che se aumenta la probabilità di ogni donna di sviluppare, nel corso della vita, un carcinoma della mammella, aumentano anche le sue possibilità di guarirne completamente, grazie alla diagnosi precoce.
La mortalità per questo tipo di tumore è infatti scesa di oltre un punto mezzo percentuale rispetto a qualche anno fa. Diagnosi precoce e prevenzione sono le vere armi in mano alle donne per evitare di ammalarsi o di perdere la vita a causa del cancro. Ma davvero facendo più figli si possono ridurre i rischi di sviluppare questa neoplasia così aggressiva?
Bisogna che ci rendiamo conto che le donne hanno bisogno di procreare. Oggi però le donne lavorano anzi hanno un doppio lavoro, uno fuori casa e l’altro dentro, e quindi vivono molte difficoltà. E’ necessario trovare il più possibile il modo di favorire la maternità, anche se è una battaglia difficile perché il cosiddetto progresso è un carro armato che schiaccia tutto
Afferma, sicuro delle proprie argomentazioni, il medico. Detto da un padre di sette figli, ci possiamo credere. In ogni caso, quali che siano le cause per cui il carcinoma della mammella si sta diffondendo tra le giovani donne, la cosa certa è che si può sconfiggere.
Innanzi tutto prendendo coscienza, fin da adolescenti, dell’importanza di prendersi cura della propria salute, mangiando bene, seguendo uno stile di vita sano e attivo, e sottoponendosi con regolarità agli esami di screening, alle visite senologiche, ed effettuando l’autopalpazione dai 20 anni in avanti. Ottobre è il mese della prevenzione, pertanto, i Centri LILT, le Asl dei diversi Comuni d’Italia e i consultori, offrono visite gratuite al seno. E’ il caso di approfittarne.
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