Il cancro è una malattia difficile, forse la più difficile, perché ne esistono tantissimi tipi, si evolve spesso in modo di verso e talvolta ha conseguenze che non si possono prevedere. Eppure la ricerca sta lavorando bene e ci sono stati grandi risultati. Il tasso di mortalità è stabile, ma si contano un milione di persone guarite dal cancro in Italia e la loro aspettativa di vita è identica a quella di coloro che non si sono mai ammalati di tumore.
Sono invece 3.400.000 quelli che convivono con la malattia dopo la diagnosi, con un aumento del 3% all’anno. Questi sono i numeri presentati a Roma durante il convegno sullo stato della cura del cancro in Italia, promosso dall’Associazione italiana di oncologia medica. [related layout=”big” permalink=”http://scienzaesalute.blogosfere.it/post/587520/cancro-al-seno-e-luce-notturna-esiste-un-legame”][/related]
In Italia ci sono ogni giorno 1000 nuove diagnosi di tumore, mentre 485 persone perdono la vita. La buona notizia è che grazie alla ricerca il numero di chi non ce la fa è stabile, nonostante aumenti il numero di diagnosi. In particolare il 63% delle donne e il 54% degli uomini sono vivi a 5 anni dalla diagnosi, dato per cui nel nostro Paese la sopravvivenza è pari o superiore alla media europea, a seconda del tipo di tumore. Purtroppo esistono ancora molte differenze tra le regioni del Nord e quelle del Sud, soprattutto per l’assistenza domiciliare.
Nel nostro Paese sono attivi 332 reparti di Oncologia e quasi l’80% (78,9%) ha un servizio di supporto psicologico, ma ancora troppo pochi, solo il 65%, garantiscono l’assistenza domiciliare. Al Nord le cure domiciliari sono infatti assicurate dal 70% delle strutture rispetto al 52% del Sud, nonostante sia stato dimostrato che, se fosse assicurata un’adeguata assistenza domiciliare e palliativa, la degenza in ospedale si ridurrebbe da 20 a 4 giorni, con un risparmio di circa 2.000 euro a paziente.