Cannabis e cocaina, visualizzati gli effetti sul cervello
Il bersaglio dell'azione di cannabis e cocaina sembrerebbe essere lo stesso: la corteccia cerebrale. La scoperta in uno studio italiano
La cannabis e la cocaina hanno di sicuro qualcosa in comune: entrambe agiscono sulla corteccia prefrontale, un’area del cervello coinvolta anche nei processi di decisione e di pianificazione. A svelarlo è uno studio tutto italiano degli esperti del Dipartimento per le Politiche Antidroga (DPA).
Secondo quanto illustrato da Giovanni Serpelloni, capo del DPA, durante il terzo Congresso Internazionale “Addiction: new evidence from neuroimaging and brain stimulation” di Verona, analisi di risonanza magnetica cerebrale dimostrano che negli individui che non riescono a resistere alla tentazione di assumere la cocaina (fenomeno noto con il termine di “craving”) si attiva significativamente proprio la corteccia cerebrale. Questa attivazione non è, invece, significativa in chi riesce a tenere sotto controllo l’istinto al consumo di droga. E anche nei consumatori di cannabis l’effetto riscontrato è diverso.
Chi sceglie la marijuana, infatti, ha mostrato allo stesso tempo problemi di memorizzazione e di apprendimento e una riduzione nello spessore della corteccia.
Serpelloni ha sottolineato che questo studio
evidenzia come l’uso di droga influisce direttamente sulla corteccia prefrontale, allontanando la capacità decisionale dell’individuo, anche rispetto alla stessa assunzione di droghe.
La scoperta apre nuove strade verso la prevenzione l’uso delle droghe, i cui effetti negativi sono stati portati alla ribalta anche da altre recenti ricerche. Infatti, come ha spiegato l’esperto, il raggiungimento di questo obiettivo è facilitato dalla comprensione dei meccanismi che si attivano a livello cerebrale prima, durante e dopo l’assunzione di supefacenti.