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Nel periodo compreso tra il 2019 e il 2024, l’Italia ha registrato circa 100.000 prescrizioni di cannabis per uso medico, un dato significativo che indica un crescente riconoscimento delle potenzialità terapeutiche di questo rimedio. Secondo la relazione pubblicata dall’Istituto Superiore di Sanità, circa 28.000 persone hanno ricevuto almeno una di queste prescrizioni, evidenziando un interesse crescente verso l’utilizzo della cannabis in ambito clinico.
Caratteristiche demografiche dei pazienti
La relazione rivela che l’età media degli utenti di cannabis terapeutica si attesta intorno ai 60 anni. Un aspetto interessante è la netta predominanza femminile, con le donne che superano di oltre il doppio il numero degli uomini che ricorrono a questo tipo di trattamento. Questo dato potrebbe riflettere diverse dinamiche sociali e culturali riguardanti la salute e l’approccio alle terapie alternative tra i due sessi. Inoltre, i professionisti della salute coinvolti nella prescrizione della cannabis sono principalmente anestesisti, ma anche terapisti del dolore, reumatologi, neurologi e oncologi, segno di una varietà di specializzazioni che riconoscono l’importanza di questo rimedio.
Utilizzo della cannabis in ambito terapeutico
Analizzando le motivazioni per cui i pazienti ricorrono alla cannabis, emerge che il trattamento del dolore cronico rappresenta l’uso principale, con una percentuale che raggiunge il 78%. Questo dato sottolinea come la cannabis stia trovando applicazione soprattutto in contesti di dolore persistente, dove i farmaci tradizionali potrebbero non essere sufficienti. Un ulteriore 20% delle prescrizioni è destinato all’analgesia in pazienti affetti da patologie con spasticità, come la sclerosi multipla. È interessante notare che nell’80% dei casi, la cannabis viene utilizzata in combinazione con terapie tradizionali, suggerendo una strategia terapeutica integrativa piuttosto che sostitutiva.
La crescente diffusione delle prescrizioni di cannabis per uso medico in Italia riflette un cambiamento nelle percezioni e nelle pratiche cliniche riguardanti i trattamenti per il dolore e altre condizioni patologiche. Con il supporto di studi scientifici e una maggiore accettazione sociale, è probabile che l’uso della cannabis continui a espandersi nel panorama terapeutico italiano.