Cardirene o cardioaspirina, differenze
Qual è la differenza fra Cardirene e cardioaspirina?
Fondamentalmente Cardirene e cardioaspirina sono la stessa cosa: sono i nomi commerciali di farmaci antiaggreganti piastrinici e antitrombotici a base di acido acetilsalicilico. Oltre ai già citati, di nomi commerciali ce ne sono tantissimi: Aspirina, Ascriptin, Aspirina C, Aspirinetta, Migpriv, Neocibalgina o Vivin C sono fra quelli più famosi. Quello che cambia è il dosaggio: l’acido acetilsalicilico trova impiego in numerose malattie, tuttavia a seconda del dosaggio si utilizza per curare diverse affezioni.
Acido acetilsalicilico: a cosa serve?
L’acido acetilsalicilico viene utilizzato per la cura di diverse malattie:
- trattamento sintomatico di malattie infiammatorie come dolori muscolari, dolori reumatici, osteoartriti, nevralgie o anche sintomi influenzali
- trattamento di patologie legate all’apparato cardiovascolare in virtù della sua attività antitrombotica e antiaggregante piastrinica, quindi infarto del mioacardio e ictus
- utilizzato anche per evitare riocculsione dopo by-pass coronarico, in caso di angioplastica, in pazienti in emodialisi e in quelli sottoposti a circolazione extracorporea
L’acido acetilsalicilico ha azione:
- antipiretica
- antinfiammatoria
- analgesica
Effetti collaterali dell’acido acetilsalicilico
L’acido acetilsalicilico ha parecchi effetti collaterali, fra i principali ricordiamo:
- emorragie
- anemia
- tachicardia
- mal di testa
- insonnia
- sonnolenza
- confusione
- tremori
- depressione respiratoria
- bruciore di stomaco
- nausea
- vomito
- diarrea
- stipsi
- ulcere gastriche
- sanguinamento rettale
- dolore addominale
- esofagite
- epatite
- ittero
- alterazioni visive
- nefrite interstiziale
- insufficienza renale
- perdita dell’udito
- febbre
- broncospasmo
- asma
- orticaria
- rinite
- angioedema
- shock anafilattico
Tutto ciò fa sì che ci sia alcune gravi controindicazioni all’uso dell’acido acetilsalicilico:
- allergia ai salicilati o ai FANS
- ulcera gastrica
- disturbi della coagulazione o malattie emorragiche (sia congenite come l’emofilia che acquisite)
- insufficienza renale
- insufficienza epatica
- ipofosfatemia
- ultimo trimestre di gravidanza
- allattamento
Un capitolo a parte spetta alla sindrome di Reye, una malattia acuta e potenzialmente mortale. Colpisce quasi esclusivamente i bambini e si ha in caso si assuma acido acetilsalicilico in concomitanza con un’infezione virale. Non si conosce la causa esatta di questa patologia, ma si ipotizza che infezioni virali e salicilati in bambini geneticamente predisposti possa alterare il metabolismo dei mitocondri. Questo provoca la comparsa di sintomi come:
- steatosi epatica
- grave encefalopatia con edema cerebrale
- epatomegalia
- ittero
- vomito ripetuto
- disidratazione
- letargia
- convulsioni
- paralisi
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