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La carragenina fa male?

E' proprio vero che la carragenina fa male alla salute? Sebbene sia presente in una lunghissima lista di alimenti e prodotti di vario genere, la carragenina suscita sempre perplessità e opinioni piuttosto discordanti. C’è chi sostiene che questo additivo sia sicuro per la salute, e chi invece ritiene che possa causare ulcerazioni del colon, disturbi gastrointestinali e aumentare persino il rischio di cancro. Ma quanto c’è di vero?

La carragenina fa male?

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La carragenina fa male alla salute? E quando è il caso di evitare questo ingrediente? Quello della sicurezza della carragenina è un argomento che suscita molte perplessità nei consumatori, e lo fa ormai da parecchi decenni. Per chi non lo conoscesse, questo ingrediente si trova in una lunghissima lista di alimenti e prodotti del supermercato, ma puoi trovarlo anche in molti medicinali di uso comune.

Il motivo per cui la carragenina è spesso impiegata nella produzione di alimenti è che questa sostanza funge da agente emulsionante, stabilizzante e addensante.

Ma di cosa si tratta esattamente? E perché si parla tanto dei possibili effetti collaterali della carragenina?

Cos’è la carragenina e a cosa serve?

La carragenina fa male
Fonte: Pixabay

Essenzialmente, stiamo parlando di un comunissimo additivo alimentare che viene ricavato dalla lavorazione delle alghe rosseChondrus crispus” e “Gigartina mamitiosa“, anche note con il nome di “carragheen”, lichene marino o muschio d’Irlanda.

Solitamente, la carragenina viene impiegata come addensante, per via delle sue peculiari caratteristiche. Questa sostanza, infatti, non altera il sapone né l’odore delle preparazioni e non contiene glutine, ragion per cui viene impiegata sotto forma di gelatina non solo negli alimenti, ma anche nella preparazione di farmaci e altri prodotti, come dentifrici e deodoranti.

In etichetta, la carragenina è indicata con la sigla E407 o con le denominazioni “carraghenina” o “carragenani”.

Carragenina negli alimenti: dove si trova?

Come abbiamo anticipato, questa sostanza è presente in una lunga serie di alimenti di uso comune. La carragenina viene impiegata, ad esempio, nel processo di chiarificazione del miele, nella produzione della birra, ma puoi trovarla anche in altri cibi e bevande, come:

  • Latte disidratato, panna e latticini
  • Dolcificanti
  • Marmellate, confetture e gelatine di frutta
  • Alimenti e bevande vegetali
  • Zuppe pronte
  • Pizza surgelata
  • Bevande dietetiche
  • Integratori di vitamine
  • Gelati
  • Carni lavorate e sostituti vegetali della carne.

Oltre che negli alimenti, puoi trovare la sigla E407 anche in diversi altri prodotti, come farmaci (dove svolge il ruolo di agente stabilizzante e addensate), dentifrici, prodotti per la cura dei capelli, creme per il corpo, deodoranti per ambienti, cibo per animali.

È vero che la carragenina fa male alla salute?

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Sappiamo adesso che la carragenina, come addensante e additivo, è presente in una lista praticamente infinita di alimenti e prodotti.

Ciononostante, alcuni scienziati ritengono che questa sostanza possa causare infiammazioni, problemi digestivi, gonfiore addominale e peggiorare i sintomi della sindrome del colon irritabile. C’è anche chi sostiene che questo comune additivo possa avere degli effetti cancerogeni.

Ma si tratta davvero di un ingrediente così pericoloso per la salute? E se si, perché viene impiegato nella produzione alimentare? Per poter rispondere a questa domanda, bisognerà fare le dovute distinzioni.

Carragenina degradata e non degradata

Esistono due diverse forme di carragenina: la prima è quella “alimentare” (non degradata), approvata per la produzione di alimenti, mentre la seconda è la “carragenina degradata” o poligeenan (non utilizzata negli alimenti), che viene prodotta mescolando l’estratto di alghe con dell’acido.

In questo secondo caso, si sono evidenziati una serie di effetti dannosi: si ritiene che la carragenina degradata possa favorire lo sviluppo di neoplasie gastrointestinali e altri gravi problemi di salute. Pur trattandosi di forme differenti, si è però teso ad attribuire gli effetti nocivi della carragenina nella sua forma degradata anche alla tipologia per uso alimentare.

Ulteriori perplessità nascono dal fatto che, ad oggi, non sono ancora del tutto chiari i possibili effetti di questa sostanza sul microbioma intestinale. Secondo molti scienziati, alcune persone potrebbero sviluppare infiammazione e altri disturbi a causa dell’eccessivo consumo di carragenina alimentare.

Alcuni studi suggeriscono anche che eliminare i cibi con carragenina dalla dieta potrebbe ridurre i disturbi gastrointestinali. Ad oggi, però, si tratta solo di ipotesi prive di prove scientifiche concrete e inconfutabili. Gli studi in merito alla natura potenzialmente cancerogena della carragenina, ad esempio, sono stati condotti solo su cellule o su modello animale, e non hanno prodotto dati certi.

Tirando le somme

Quello dei potenziali effetti collaterali della carragenina è un tema che suscita ancora oggi reazioni nettamente contrapposte.

Quel che è evidente, è che bisognerà attendere un (bel) po’ di tempo prima di avere delle risposte certe in merito alla sicurezza di questa sostanza. Allo stato attuale, l’utilizzo di questo ingrediente, nelle dosi corrette e nelle giuste combinazioni, è però considerato sicuro sia dalla FDA statunitense che dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA).

Quest’ultima fa sapere che, ad oggi, non c’è alcun motivo per cui preoccuparsi: “non vi è alcuna evidenza di effetti nocivi per l’uomo in seguito a esposizione alla carragenina per usi alimentari”.

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