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Celiachia, l’80% dei casi non è ancora diagnosticato in Europa

La celiachia è un problema sempre più diffuso, soprattutto perché per la diagnosi di questa malattia ci vogliono in Europa mediamente 8 anni.

Celiachia, l’80% dei casi non è ancora diagnosticato in Europa

La celiachia è molto diffusa ma sono pochi quelli che sanno di soffrire di questa malattia cronica. Secondo gli esperti, in Europa oltre l’80% dei casi non sia ancora stato diagnosticato. Quanti sono i celiaci in Italia? Si contano 200mila persona, di cui solo 21.277 sono i bambini diagnosticati fino ai 10 anni, mentre si stima la presenza 600mila celiaci. Caterina Pilo, Direttore Generale Aic, ha commentato:

“In particolare nei bambini è essenziale la diagnosi precoce, per tutelare il processo di crescita e lo sviluppo, gestendo nel migliore dei modi i sintomi. Se la celiachia non viene diagnosticata, i piccoli possono incorrere in severe complicanze, tra cui perdita di peso, problemi nella crescita, ritardo della pubertà, stanchezza cronica e osteoporosi”.

La malattia si cura eliminando il glutine dalla dieta. Non c’è altro da fare. In linea di massima per raggiungere una diagnosi ci vogliono mediamente in Europa 8 anni, mentre in Italia circa 6. La patologia può presentarsi a qualsiasi età, compreso lo svezzamento, quando viene introdotto il glutine, nell’infanzia e nell’adolescenza. Non è detto quindi che una persona non diventi celiaco nel tempo… nulla si può escludere.

È dunque importante non perdersi d’animo. L’associazione pazienti italiani sta contribuendo alla diffusione del “Protocollo per la diagnosi e il follow up della celiachia“, che prevede, tra l’altro, particolari linee guida per la diagnosi nei bambini e negli adolescenti. Si deve partire da qui per avere diagnosi più tempestive.

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