Cervelli grandi si pagano con più energia e meno figli
Uno studio svedese svela che i maschi con cervelli più grandi hanno meno figli, mentre le femmine “cervellone” hanno capacità cognitive maggiori
Avere cervelli grandi ha un prezzo che si paga in termini di digestione e di capacità riproduttiva. A dimostrarlo è una ricerca condotta da Niclas Kolm e colleghi dell’Università di Uppsala (Svezia), pubblicata sulla rivista Current Biology, secondo cui ha farsi carico di questo costo è soprattutto l’organismo maschile.
D’altra parte, lo studio ha anche confermato che nelle femmine un cervello di dimensioni maggiori corrisponde a capacità cognitive più elevate, un aspetto molto importante per l’uomo, che, in confronto ad altri animali, è caratterizzato proprio da una massa cerebrale piuttosto voluminosa rispetto al resto del corpo. Questa peculiarità corrisponde, però, a un maggior dispendio di energie che si traduce proprio in intestino più piccolo e meno figli.
Kolm e colleghi hanno condotto i loro studi utilizzando come modello dei piccoli pesci. Dopo averli suddivisi in due gruppi (con cervello grande e con cervello piccolo), ne hanno analizzato altre caratteristiche. E’ stato così scoperto che dovendo dedicare più energie alla costruzione della massa cerebrale gli animali “cervelloni” (soprattutto se maschi) hanno un intestino più piccolo e meno figli.
La scoperta è unica nel suo genere e può essere applicata anche al caso dell’uomo. Come ha spiegato Kolm
il cervello umano costituisce solo il 2% della nostra massa corporea totale, ma è responsabile del 20% del nostro fabbisogno energetico generale. E’ un organo molto caro dal punto di vista energetico.
Ma se le cose stanno così, com’è possibile che la specie umana sia sopravvissuta fino ad oggi evolvendo un cervello di dimensioni sempre maggiori? Il segreto starebbe nella famiglia: rispetto ad altri animali l’uomo e altri primati vive in nuclei familiari meno numerosi e, così, può permettersi un cervello più grande.
Via | EurekAlert!
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