Benessereblog Salute Cervello, i traumi alla testa aumentano il rischio di declino cognitivo

Cervello, i traumi alla testa aumentano il rischio di declino cognitivo

Cervello a rischio per chi pratica attività sportive e discipline come la boxe o le arti marziali. Ecco cosa emerge da una nuova ricerca.

Cervello, i traumi alla testa aumentano il rischio di declino cognitivo

I colpi ripetuti alla testa possono mettere seriamente a rischio la salute del nostro cervello, in particolar modo per quanto riguarda i colpi ricevuti durante incontri di boxe o di arti marziali. A renderlo noto sarebbero stati gli autori di un nuovo studio pubblicato on line sul British Journal of Sports Medicine, secondo cui ripetuti traumi e colpi alla testa sarebbero in effetti collegati a un minore volume di alcune parti del cervello e a una velocità di elaborazione più lenta rispetto alla norma.

Per giungere a tale conclusione, gli esperti hanno analizzato un campione di 224 combattenti professionisti (131 lottatori di arti marziali e 93 pugili) – i quali hanno preso parte al Professional Fighters Brain Health Study (PFBHS) – e 22 persone che non avevano alle spalle alcuna storia di trauma cranico.

Per quanto concerne i combattenti professionisti, la quantità di tempo trascorsa nello svolgimento della loro attività andava da 0 a 24 anni, con una media di circa 4 anni. Durata e intensità dell’attività sportiva sono stati definiti in “FES” (Fight Exposure Score). Tutti i partecipanti sono stati poi sottoposti a una risonanza magnetica del cervello, per valutarne il volume all’inizio dello studio e, poi, ogni anno per i quattro anni successivi. Gli esperti hanno inoltre esaminato la memoria verbale, la velocità di elaborazione, le capacità motorie e la capacità di reazione dei volontari, sottoponendoli a dei test per misurare le loro capacità intellettuali.

Ebbene, stando a quanto emerso, in linea generale, maggiore era il punteggio FES, maggiore era la riduzione del volume di alcune parti del cervello, in particolare di nucleo caudato e talamo, con ogni aumento FES legato a una riduzione dello 0,8% in entrambe queste strutture.

Tale fenomeno sarebbe stato associato inoltre a un rallentamento delle velocità di elaborazione del cervello. I professionisti con un punteggio di 4 FES erano l’8,8% più lenti nella velocità di elaborazione rispetto a quelli con un punteggio di 0 FES. Inoltre, punteggi FES più alti sono stati associati a un più elevato rischio di deterioramento cognitivo, con risultati peggiori per i boxers, rispetto che per coloro che praticavano arti marziali.

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via | ScienceDaily

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