Che cos’è l’endoscopia digestiva e quando va prescritta
Che cos’è l’endoscopia digestiva e a che cosa serve questo particolare e importante esame diagnostico?
L’endoscopia digestiva è un esame che serve per verificare se all’interno di alcuni organi ci sono alterazioni o lesioni. Si possono quindi diagnosticare e asportare i polipi, fare delle biopsie prelevando campioni di tessuto o arrestare emorragie. Questa tecnica si avvale di uno strumento specifico, noto come endoscopio, costituito da un tubo flessibile di fibre ottiche. Si inserisce nel corpo attraverso cavità naturali (bocca e ano) per raggiungere l’esofago, lo stomaco e il duodeno in caso di gastroscopia. Si parla colonscopia invece per l’esplorazione dell’intestino.
È un esame fondamentale per la diagnosi di molte patologie e soprattutto per la prevenzione di neoplasie allo stadio primario. Permette infatti di diagnosi precoci e di asportare gli stessi tumori. Inoltre, si usa anche per la terapia dell’obesità, perché attraverso l’endoscopio si può inserire il famoso palloncino intragastrico.
Non è un esame semplice e richiede ovviamente una preparazione nei giorni precedenti, soprattutto per la colonscopia. Di norma sono richiesti: digiuni da almeno 6-8 ore, la presenza di un accompagnatore, un Ecg non anteriore ai 30 giorni, indispensabile se il soggetto è cardiopatico o iperteso, soprattutto se ha più di 45 anni, un’impegnativa del medico, i referti di esami precedenti (endoscopie, ecografie, esami radiologici) e con eventuali altre documentazioni cliniche disponibili.
Tutte le procedure sono fatte in sedazione con un farmaco per eliminare gli eventuali fastidi causati dalla sonda.
Via | Humanitas; San Matteo