Cibo, il Ministero dell’Ambiente si schiera contro lo spreco alimentare
Secondo la FAO ogni anno l'umanità spreca più di 1 miliardo di tonnellate di cibo. A questo tema è stata dedicata la prima Giornata nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare
Il cibo, se utilizzato nel modo corretto, può essere una preziosa fonte di benessere. Oltre a soddisfare il palato, aiuta a mantenersi in salute fornendo i nutrienti necessari all’organismo e che se assunte nelle giuste quantità possono anche contribuire a ostacolare l’insorgenza di alcune malattie.
Per poter sfruttare al meglio i suoi benefici non è però sufficiente concentrarsi solo sul bilanciamento degli alimenti. Un altro aspetto non sempre preso adeguatamente in considerazione è l’impatto che l’alimentazione umana ha sull’ambiente. A riportare l’attenzione sull’argomento è la prima Giornata nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare, istituita dal ministero dell’Ambiente per far fronte allo spreco alimentare e, soprattutto, prevenirlo.
Celebrata proprio nella giornata del 5 febbraio, secondo il ministro dell’Ambiente Andrea Orlando questa giornata rappresenta solo l’inizio di un percorso. La mancata gestione del cibo, spiega il ministro,
diventa rifiuto, con enorme spreco di risorse naturali, perché per produrre una mela o un pezzo di pane si muovono mezzi e si usano concimi, acqua e suolo e poi tutto questo si rovescia nel suo contrario cioè in un rifiuto.
Il Piano Nazionale di prevenzione dello spreco alimentare mira a raggiungere gli obiettivi prefissati di recupero e prevenzione dello spreco alimentare entro il 2025, quando lo sperpero dovrà essere dimezzato. Secondo i dati della FAO ogni anno nel mondo vengono sprecati 1,3 miliardi di tonnellate di avanzi, pari a un terzo del cibo prodotto e a quattro volte quanto sarebbe necessario per nutrire quasi un miliardo di persone.
Il peso di questo spreco non è solo sociale, ma anche ambientale. Ogni alimento, infatti, lascia una sua “impronta ambientale” che dipende dalla filiera che lo ha prodotto. Ciò significa che sprecare 1 kg di pasta fa sprecare anche 15 litri di acqua. La situazione è ancora più grave quando si spreca 1 kg di carne di manzo, che per la sua produzione ha richiesto ben 594 litri di acqua.
Il Piano Nazionale di Prevenzione dei Rifiuti Italiano, adottato dal Ministero dell’Ambiente il 7 ottobre 2013, affronta per la prima volta il problema degli sprechi alimentari in Italia in modo organico. Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito web del ministero.