Con circa 1,9 milioni di bambini e ragazzi italiani che consumano pasti nelle mense scolastiche, si rende necessaria una riforma in chiave salutistica. L’obiettivo è quello di eliminare i cibi ultra-processati dai menu e dai distributori automatici, favorendo invece l’inserimento di prodotti locali e a chilometro zero. Questa proposta è stata formulata da Coldiretti in occasione della Giornata internazionale della refezione scolastica, celebrata il 10 marzo 2025.
L’analisi condotta da Coldiretti, basata su dati Istat, rivela che 690mila bambini della scuola dell’infanzia, pari al 55% del totale, pranzano quotidianamente a mensa. A questi si aggiungono poco più di un milione di alunni tra i 6 e i 10 anni, che rappresentano il 41% degli studenti della scuola primaria. Inoltre, ci sono 190mila ragazzi che frequentano la scuola secondaria e le superiori. Coldiretti sottolinea l’importanza delle mense scolastiche e pubbliche come luoghi di promozione della salute, in contrapposizione ai rischi legati a una cattiva alimentazione che minaccia le nuove generazioni. L’organizzazione agricola esprime preoccupazione per l’aumento della presenza di cibi ultra-processati, che ha generato allerta tra le famiglie.
Un recente rapporto di Coldiretti e Censis evidenzia che l’82% dei genitori italiani richiede un intervento pubblico per tutelare la salute dei propri figli, sempre più esposti a bevande energetiche e snack poco salutari. Questa dipendenza rappresenta un serio pericolo per lo sviluppo dei giovani e necessita di interventi, come l’introduzione di etichette che avvertono sui rischi associati a tali alimenti.
Le scuole, secondo Coldiretti, devono assumere un ruolo attivo nella promozione della Dieta mediterranea, eliminando merendine e snack dai distributori. L’organizzazione agricola è in prima linea con il progetto Educazione alla Campagna Amica, un’iniziativa educativa che coinvolge oltre mezzo milione di bambini all’anno in tutto il territorio nazionale. Questo progetto mira a sensibilizzare i più giovani sull’importanza di una corretta alimentazione e a valorizzare i prodotti del territorio, contribuendo così a un futuro più sano per le nuove generazioni.