
A woman holding a baby walks past a poster with information about cholera at a hospital in the Kibera area of Nairobi on May 20, 2015. At least 65 people are confirmed to have died in a nearly five-month-old cholera outbreak in Kenya, with infections also continuing to rise in the capital Nairobi, health officials said on May 20. AFP PHOTO / SIMON MAINA (Photo credit should read SIMON MAINA/AFP/Getty Images)
Si sta diffondendo rapidamente l’epidemia di colera nello Yemen, già dilaniato dalla guerra: sono oltre 200mila i casi sospetti, circa 5mila al giorno. Sono già morte più di 1.300 persone, un quarto sono bambini e si prevedono numeri in crescita. L’Unicef e l’Oms stanno lavorando per fermare la diffusione.
[related layout=”big” permalink=”http://scienzaesalute.blogosfere.it/post/540618/il-colera-cause-sintomi-e-vaccino”][/related]
“Si sta lavorando 24 ore su 24 per localizzare e monitorare la diffusione della malattia e per raggiungere persone con acqua pulita e adeguate cure sanitarie e igieniche. Le squadre di intervento rapido vanno di casa in casa per raggiungere le famiglie con informazioni su come proteggersi”.
E nella nota Unicef è stato anche aggiunto:
“Il collasso dei sistemi idrici e igienico-sanitari ha tagliato fuori 14,5 milioni di persone dall’accesso regolare all’acqua e ai servizi igienici, aumentando la capacità della malattia di diffondersi. L’aumento dei tassi di malnutrizione ha indebolito la salute dei bambini e li ha resi più vulnerabili alla malattia. Circa 30.000 operatori sanitari locali dedicati che svolgono il ruolo più importante per fermare questo epidemia non sono vengono pagati da quasi 10 mesi”
Via | Unicef