
L’allergia è la più comune delle malattie immunitarie ed è caratterizzata da una reazione infiammatoria verso agenti innocui presenti nell’ambiente esterno, come pollini, muffe, polveri dell’ambiente domestico o lavorativo. Recenti studi epidemiologici condotti in Italia indicano che il 25% della popolazione compresa tra i 18 e i 44 anni soffre di rinite allergica e il 5% di asma.
La rinite allergica rappresenta un problema sanitario globale: è una patologia diffusa in tutto il mondo che colpisce almeno il 10-25% della popolazione, la cui prevalenza sta aumentando. Anche se la rinite allergica non è solitamente una patologia grave, condiziona la vita sociale dei pazienti e influisce sul rendimento sia scolastico che lavorativo. Inoltre, i costi economici della rinite allergica sono rilevanti.
Sintomi e diagnosi
I sintomi della rinite allergica sono rinorrea, ostruzione nasale, prurito nasale e starnutazione e la diagnosi si basa sulla raccolta di un’accurata storia clinica. Nel quadro sintomatologico, possono infatti prevalere o gli starnuti (pazienti cosiddetti “sneezers”) o la rinorrea (pazienti “runners”). I test diagnostici usati per diagnosticare le malattie allergiche individuano le IgE libere o legate alle cellule effettrici e la loro accuratezza diagnostica è stata migliorata dalla standardizzazione degli estratti.
In particolare, i test cutanei (skin prick test) sono largamente utilizzati per dimostrare la reazione allergica IgE-mediata e sono fondamentali nella diagnostica allergologica. Se effettuati correttamente, consentono la diagnosi di allergia in pochi minuti. La loro esecuzione e interpretazione sono delicate e pertanto dovrebbero essere eseguiti da personale esperto.
Come alleviare l’allergia primaverile
Per quanto riguarda la terapia, la gestione della rinite allergica generalmente include l’allontanamento dell’allergene, il trattamento farmacologico allopatico o naturopatico e l’immunoterapia allergene-specifica orale, sebbene anche il ricorso a terapie alternative (omeopatia, fitoterapia, omotossicologia) è in continuo aumento.
Ad oggi, la gestione di queste patologie si avvale di numerosi rimedi naturali, come il Ribes Nigrum, la Perilla Frutescens, l’Agrimonia Eupatoria, il Manganese e la Scutellaria Baicalensis, che possono essere assunti singolarmente e che sono anche presenti in toto in alcuni rimedi fitoterapici ad hoc.
Anche una corretta alimentazione può aiutare a prevenire e a ridurre la sintomatologia allergica primaverile. Infatti il sistema immunitario dei soggetti con allergie primaverili potrebbe scambiare le proteine vegetali contenute in alcuni tipi di frutta e verdura per polline, innescando quella che viene chiamata reazione crociata.
Questa reazione si traduce in un aumento dei sintomi da allergia, come prurito alle labbra, alla bocca e alla gola, subito dopo aver mangiato gli alimenti. Ad esempio, banane e zucchine possono reagire in modo crociato in caso di allergia all’ambrosia.
In alcuni casi, cucinare o cuocere al forno frutta e verdura può aiutare a distruggere le proteine che causano reazioni crociate, permettendo così di mangiarle anche durante la stagione delle allergie.
Prevenzione
La prevenzione della rinite allergica e delle patologie ad essa associate si basa sia sull’uso preventivo di rimedi farmacologici e/o naturali, sia sull’allontanamento – ove possibile – dell’allergene.
Ambienti chiusi
Per ridurre i rischi di allergia in ambienti chiusi, può essere utile rimuovere gli acari della polvere, che si riproducono in punti in cui la polvere tende ad accumularsi (ad esempio in lenzuola e coperte, elementi di arredo imbottiti e tappeti).
Inoltre, è utile adoperare un impianto di condizionamento in casa e sostituirne frequentemente i filtri. Importante anche fare la doccia e lavarsi i capelli ogni giorno per prevenire l’accumulo di pollini sul corpo, oltre a cambiare gli abiti ogni volta che si rientra in casa.
È inoltre importante ridurre la forfora degli animali domestici, lavandoli ad esempio una volta a settimana, prevenire l’infestazione di scarafaggi, che depositano le uova e lasciano dietro di sé escrementi che possono scatenare l’insorgenza di allergie, e ridurre al minimo le muffe, che attecchiscono in luoghi bui e umidi.
Si consiglia anche di lavare frequentemente gli animali domestici che trascorrono molto tempo all’aria aperta, in modo da rimuovere i pollini dal pelo.
All’aperto
D’altro canto, per limitare i rischi di allergia all’aperto è bene dedicarsi ad attività outdoor solo quando i livelli di concentrazione dei pollini sono bassi ed evitare di uscire all’aria aperta per lunghi periodi di tempo tra le 5 e le 10 del mattino, quando i livelli di concentrazione dei pollini sono elevati.
Durante il tragitto in automobile, è consigliabile tenere chiusi i finestrini per ridurre il contatto con i pollini. In generale, è importante anche evitare il contatto con l’erba appena tagliata e utilizzare una maschera dotata di filtro antipolline per i lavori di giardinaggio.
Il contributo è della dottoressa Ginevra Menghi Barone, allergologo e omeopata del MioDottore.