Come riconoscere il disturbo narcisistico: i tratti della personalità
Cosa è il disturbo narcisistico, e come fare a riconoscerlo? Ecco alcune indicazioni utili sull’argomento.
Quante volte vi sarà capitato di vedere una persona eccessivamente “piena di sé” e pensare che sia una persona “narcisista”? Ebbene, dovete sapere che in realtà, sotto quella che sembra semplicemente una tendenza ad auto-sopravvalutarsi, vi sono degli schemi ben precisi, dei disagi e dei problemi che di certo meritano attenzione, e che vanno quindi curati al meglio.
In genere si tende in effetti a pensare che la persona “narcisista” sia semplicemente una persona che ha una visione di sé smisurata, grandiosa, di un essere quasi onnipotente! In realtà i sintomi visibili a tutti (ai quali si aggiungono anche la costante necessità di ammirazione da parte degli altri e la completa mancanza di empatia con il prossimo) rappresentano solo una parte del disturbo narcisistico, disturbo che pare colpisca in maggiore percentuale il sesso maschile.
La parte “non visibile a tutti” è infatti caratterizzata da sentimenti negativi, sensazione di inferiorità verso il prossimo, annullamento di sé stesso e delle proprie qualità, fragilità, vulnerabilità, ipersensibilità nei confronti delle critiche. Questi due aspetti generalmente coesistono nella persona affetta da narcisismo.
Ma quali saranno le caratteristiche peculiari di questa particolare patologia? In primo luogo, come dicevamo, una persona “narcisista” avverte sensazioni molto contrastanti fra loro. Il soggetto non si rivolgerà di certo al terapeuta affermando di essere una persona speciale, “grandiosa” e meritevole di oggettiva ammirazione. Perlopiù invece proverà una sensazione di vuoto, la sensazione di fallimento verso le aspettative degli altri, una forte paura del confronto. Il soggetto tenderà spesso a nascondere le proprie difficoltà, ma al contempo potrebbe ostentare degli atteggiamenti arroganti e presuntuosi.
La sofferenza nel soggetto scaturisce generalmente quando avverte di non essere apprezzato ed ammirato come dovrebbe. In tal modo, il paziente comprometterà naturalmente la qualità delle sue relazioni affettive, poiché “l’altro” non soddisferà la sua richiesta di ammirazione, e dovrà fronteggiare delle situazioni certamente non semplici da gestire.
via | Terzocentro
Foto | da Pinterest di Melissa Nicholson