Benessereblog Alimentazione Come riconoscere un prodotto biologico dall’etichetta, la guida da SANA 2013

Come riconoscere un prodotto biologico dall’etichetta, la guida da SANA 2013

Quali sono le informazioni che non possono mancare su un alimento bio? E quali sono le caratteristiche nascoste dietro a loghi e scritte? Ecco una piccola guida elaborata per voi da Benessereblog dopo averne sentito parlare al salone internazionale del biologico e del naturale

Come riconoscere un prodotto biologico dall’etichetta, la guida da SANA 2013

Sicurezza e qualità: sono queste le aspettative dei consumatori di bio food che emergono dai dati presentati a SANA 2013, il salone internazionale del biologico e del naturale di Bologna. A garantire che i prodotti dell’industria alimentare biologica corrispondano a questi requisiti è una serie di normative molto rigide che corrispondono alla possibilità di apporre sui prodotti marchi di certificazione riconosciuti a livello nazionale e internazionale.

Saper leggere l’etichetta di un prodotto biologico è quindi fondamentale per il consumatore attento. Per capire come districarsi tra loghi e scritte abbiamo consultato la Guida all’etichettatura dei prodotti biologici presentata da Suolo e Salute, organismo di controllo e certificazione per l’agroalimentare e l’ambiente, proprio a durante l’evento bolognese. Ecco le indicazioni necessarie per riuscire a districarsi nel mondo dell’etichettatura bio.

Le indicazioni presenti in etichetta

Le informazioni presenti sull’etichetta di un alimento bio sono tre:

  • i riferimenti al metodo di produzione biologico. Sono, ad esempio, i termini biologico, bio, eco, da uve bio (per il vino), con ingredienti bio. Possono comparire nella denominazione di vendita (il nome del prodotto; ad esempio Patè di cervo all’Olio Extra vergine d’oliva bio), nel suo stesso campo visivo (ad esempio Patè di cervo all’Olio Extra vergine d’oliva e, sotto, Olio extra vergine d’oliva bio) o nella lista degli ingredienti;
  • i riferimenti alla certificazione, cioè il codice rilasciato dall’Organismo di controllo da cui dipende il produttore. Si tratta di un codice di questo tipo: AB-CDE-999. Nel caso dei prodotti preconfezionati venduti in Italia questo codice è integrato nella dicitura: Organismo di controllo autorizzato dal MiPAAF: AB-CDE-999 Operatore controllato n. YYYYY.
  • i loghi del biologico. Sono:
    • il logo dell’Unione Europea, obbligatorio per tutti i prodotti alimentari preconfezionati biologici ottenuti nella Comunità, ma non applicabile ad alimenti che contengono ingredienti biologici e non biologici in proporzioni variabili; alimenti il cui ingrediente principale è un prodotto della caccia o della pesca; prodotti in conversione all’agricoltura biologica; materiale di propagazione vegetativa biologico e sementi per la coltivazione dei biologici. Il suo uso prevede anche l’indicazione del luogo in cui sono state coltivate le materie prime agricole (Agricoltura UE, Agricoltura non UE o Agricoltura UE/non UE, dove UE può essere sostituito dall’indicazione di uno specifico Paese);
    • loghi nazionali e privati, ad esempio quello di Suolo e Salute, oppure il logo AB-France del Ministero dell’Agricoltura, dell’Alimentazione, della Pesca e dello Sviluppo Rurale francese). Sono facoltativi e se vengono utilizzati devono essere più piccoli rispetto a quello dell’unione europea.

I requisiti per l’etichettatura bio degli alimenti

I prodotti agricoli di origine vegetale o animale non trasformati possono essere etichettati come biologici se:

  • il prodotto e tutti i suoi ingredienti sono stati ottenuti in modo conforme a quanto richiesto dalla normativa vigente;
  • tutta la filiera, dalla produzione alla distribuzione, è controllata da un Organismo di controllo;
  • il prodotto e i suoi ingredienti sono stati ottenuti senza l’uso di ogm o di prodotti derivati dagli ogm;
  • il prodotto e i suoi ingredienti non hanno subito trattamenti con radiazioni ionizzanti.

I prodotti alimentari trasformati possono essere etichettati come biologici se rispettano i punti precedentemente elencati e, in più, se:

  • la loro preparazione è separata da quella di alimenti non biologici;
  • sono formati principalmente da ingredienti di origine agricola (più del 50%, acqua e sale esclusi);
  • se non contengono lo stesso ingrediente sia nella variante biologica, sia in quella non biologica;
  • se non vengono utilizzate sostanze e tecniche per ripristinare le proprietà perse durante la trasformazione e il magazzinaggio, per ovviare a negligenze nel processo di trasformazione o per ingannare il consumatore;
  • le uniche sostanze utilizzate nella trasformazione sono gli additivi e gli ausiliari di fabbricazione ammessi, preparazioni a base di microrganismi e di enzimi, gli aromi naturali o le preparazioni aromatiche naturali ammesse, i coloranti per la stampigliatura delle carni e dei gusci d’uovo ammessi, acqua potabile, sali e sostanze minerali, vitamine, aminoacidi e altri micronutrienti il cui uso è previsto per legge.

I requisiti per l’etichettatura bio del vino

Per quanto riguarda il vino, nel mondo bio se ne possono incontrare due tipi: il vino biologico, che deve riportare il logo biologico dell’UE e l’indicazione di origine delle materie prime, e il vino da uve biologiche, che non può riportare né il logo biologico dell’UE né l’indicazione di origine delle materie prime.

Tutti i prodotti del settore vitivinicolo possono essere definiti biologici solo se:

  • il 100% delle uve è bio;
  • lo zucchero utilizzato è bio;
  • i mosti certificati rettificati sono bio;
  • eventuali acquavite di vino, alcol alimentare rettificato o alcol di origine viticola sono bio;
  • l’elaborazione ha previsto solo l’uso delle sostanze consentite dalla normativa vigente.

Foto | @si.sol.

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