Come sfogare la rabbia repressa
Come riconoscere e sfogare la rabbia repressa? Ecco una guida su come gestire questa emozione per evitare che prenda il sopravvento.
Riuscire a controllare le esternazioni di rabbia è fondamentale per migliorare il nostro rapporto con gli altri. La sfida che ci si pone davanti ogni giorno è quella di riuscire a non perdere il controllo quando siamo arrabbiati, evitando di reprimere le emozioni negative, tenendoci tutto dentro.
Ancora più importante per il nostro equilibrio psicofisico è infatti non cadere nella trappola di un comportamento aggressivo-passivo. Quante volte nel corso della giornata abbozziamo un sorriso falso mentre dentro coviamo rancore? Un comportamento a dir poco controproducente che si traduce in atteggiamenti ostili verso gli altri, camuffati da una calma che è solo apparente.
5 atteggiamenti tipici di un comportamento aggressivo-passivo
- Dare ragione a qualcuno ma solo verbalmente, comportandoci invece come se avesse torto. A lavoro, ad esempio, possiamo rassicurare un nostro superiore che seguiremo le sue indicazioni e poi fare l’esatto contrario. Inutile dire quanto questo modo di fare sia deleterio per instaurare un rapporto di fiducia con gli altri. Si tratta di un comportamento che nuoce sicuramente alla nostra immagine e gioca a nostro svantaggio sul piano della crescita personale e professionale.
- Accettare un incarico a malincuore e svolgerlo in maniera inefficiente di proposito. Abbandoniamo per un attimo l’ambiente lavorativo per fare un esempio tra le mura domestiche: non abbiamo voglia di aiutare a riordinare casa e mettiamo tutto alla rinfusa, fingendo di non sapere quale sia il posto giusto per attirare l’attenzione ed essere esonerati dal compito.
- Lasciare un problema irrisolto pur sapendo che causerà disagio agli altri e provare una certa compiacenza nell’osservare il risultato della nostra inazione. Capita, ad esempio, quando si lascia a rosso l’auto dei genitori, del partner oppure di un amico, pur sapendo che il giorno seguente avrà difficoltà ad arrivare a lavoro puntuale perché dovrà fermarsi a fare il pieno.
- Vendicarsi di un’ingiustizia o di un torto subito: qui siamo ad uno stadio decisamente più pericoloso del comportamento aggressivo-passivo. Sabotare la presentazione di un collega a nostro avviso promosso ingiustamente, fare dei dispetti alle persone che ci contrariano, insomma quel remare contro non più solo verbale ma materiale nei confronti degli altri.
- Infine, c’è il lato più pericoloso dell’aggressività passiva: quando la rabbia viene incanalata verso se stessi, facendosi del male o rovinando la propria immagine per ripicca. Capita, ad esempio, agli adolescenti che si tingono di viola i capelli solo per fare un dispetto ad un genitore ed in tanti altri casi di autolesionismo ben peggiori.
Come sfogare la rabbia repressa
Se notiamo uno di questi segnali, è bene capire come sfogare la rabbia repressa. Controllare la rabbia è importante ma il modo giusto per raggiungere l’autocontrollo non è reprimere quello che proviamo. Covare rancore, nascondere il nostro risentimento ci porterà ad implodere, allontanandoci dall’equilibrio e compromettendo i rapporti con gli altri.
Se ci stiamo chiedendo come sfogare la rabbia repressa è già un buon segno perché stiamo ammettendo di avere un problema ad esprimere le nostre emozioni. Non sempre è colpa nostra. Ci insegnano che alcune emozioni sono negative, la rabbia in primis. In realtà di negativo c’è solo non buttarle fuori e non imparare a conviverci, ad affrontarle.
La prima cosa da fare, dunque, è smetterla di vergognarci di quello che proviamo. Non è sbagliato essere arrabbiati con qualcuno o per qualcosa, né lo è indignarsi o provare risentimento. Non dobbiamo nasconderlo, dobbiamo imparare a veicolarlo nel modo giusto, senza risultare troppo offensivi o duri. Evitare di generalizzare è importante: quasi sempre è un singolo atteggiamento che ci fa innervosire o un equivoco, ecco perché è meglio essere dettagliati sull’origine della nostra rabbia, senza sparare a zero su quella persona.
La nostra rabbia repressa spesso nasce dalla voglia di piacere ad ogni costo. Pensiamo che bisogna dire sempre di sì per non deludere gli altri, anche quando non ne abbiamo voglia. Così abbozziamo, ci stampiamo un sorriso finto in faccia e ci ritroviamo a fare le cose controvoglia, covando risentimento verso gli altri. Ma è solo colpa nostra se siamo troppo accondiscendenti. Dobbiamo smetterla di seguire la corrente ed iniziare a decidere chi siamo, cosa vogliamo davvero e con chi vogliamo condividere il nostro percorso. Siamo noi a scegliere. Per evitare che la rabbia repressa prenda il sopravvento sulla nostra vita, iniziamo dunque a dire di no. No quando non abbiamo voglia di fare qualcosa, no quando non siamo d’accordo con quanto ci viene proposto. La chiave dell’equilibrio è la coerenza. Non è mentendo agli altri sui nostri reali sentimenti che instaureremo rapporti sinceri e profondi.
Capire da dove viene la nostra rabbia è il passo successivo per sconfiggerla. Spesso pensiamo che la rabbia sia generata necessariamente da sentimenti attivi: moti di orgoglio o risentimento. In realtà anche la solitudine, la gelosia, la tristezza o l’imbarazzo possono innescare rabbia. Quando siamo travolti da queste sensazioni, allontaniamoci dall’istinto vendicativo e dal rancore provando ad incanalarlo in azioni positive. Cerchiamo una soluzione per noi, non strategie per vendicarci del torto subito.
Le cose non vanno sempre come vorremmo e le persone non agiscono sempre correttamente o come ci aspetteremmo. Accettarlo è importante per non prendersela eccessivamente quando tutto non va come abbiamo previsto. Infine, quando siamo in contrasto con gli altri, mettiamo da parte la nostra voglia di avere la meglio. L’importante non è vincere o avere ragione, bensì cercare un compromesso, avvicinarsi di più all’altro, capire la sua posizione per imparare a conoscerlo meglio ed evitare altri screzi in futuro. È nella differenza tra scontro fine a se stesso e confronto che si gioca il nostro equilibrio ed il successo delle nostre relazioni interpersonali.