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Come si misura la sordità

Ecco come viene misurata la sordità e quando è il caso di rivolgersi a un medico.

Come si misura la sordità

La sordità viene misurata attraverso un esame molto semplice. In linea generale, la classificazione internazionale misura l’ipoacusia per gradi, valutando in decibel la perdita dell’udito. Secondo il Bureau International d’Audiophonologie, la misurazione dell’udito deve essere effettuata mediate esame audiometrico tonale, che stabilisce la soglia uditiva di una persona, vale a dire la minima intensità sonora che questa riesce a percepire. Mediante l’audiometria tonale, vengono inviati dei suoni volti a testare le frequenze percepite
dal soggetto.

Tali frequenze sono comprese tra 125 Hertz (basse frequenze) e 8000 Hertz (alte frequenze), perché normalmente sono quelle più frequentemente riscontrate nella nostra vita quotidiana. Dopo aver eseguito l’audiometria tonale, i valori emersi saranno riportati in un audiogramma, un grafico che raffigura le frequenze della minima intensità sonora percepita dal soggetto.

In base ai risultati, si parlerà di udito normale, di ipoacusia lieve, media, grave o profonda, e di cofosi, ovvero una grave e completa forma di sordità.

Problemi di udito: quando rivolgersi a uno specialista?

Qualora doveste avvertire un calo dell’udito (anche lieve), sarà certamente utile e consigliabile sottoporsi a un normale esame audiometrico. In molti casi potreste notare di non sentire più bene come un tempo, o potreste provare significative difficoltà nel sentire e captare ciò che vi viene detto, specialmente se vi trovate in un ambiente particolarmente rumoroso. Se doveste notare questi o altri disturbi dell’udito, non esitate a contattare un medico specialista, che potrà aiutarvi a comprendere quale potrebbe essere la causa del vostro problema, e vi spiegherà come fronteggiarlo in maniera serena.

via | Amplifon
Foto da iStock

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